Unione per la Difesa dei Consumatori torna a farsi sentire con un nuovo comunicato stampa con cui lancia un appello al Governo Draghi affinché si agisca prontamente per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie italiane, messo a dura prova dai rincari e dalla speculazione selvaggia cui tutti stiamo assistendo
Si tratta di una situazione che rischia anche nel breve periodo di diventare insostenibile. Come si legge nel comunicato stampa infatti c’è il rischio, e non ce lo possiamo permettere, che per riuscire a pagare anche solo la spesa alimentare, il carburante e le bollette gli italiani consumino per intero il proprio stipendio mensile. Una situazione che si è generata ovviamente in parte con la psicosi dovuta alla guerra in Ucraina, che ha portato a fibrillazioni sui mercati che a loro volta si sono trasformate in rialzi eccessivi e, a detta anche di alcuni rappresentanti del Governo, immotivati per i carburanti e non solo.
Come riporta il comunicato stampa ma anche come è sempre più facile notare entrando in un semplice supermercato, tanti si sono fatti prendere dal panico e hanno ricominciato a fare scorte di alcuni generi alimentari. Ci sono per esempio diverse catene della grande distribuzione che o hanno finito le scorte, per esempio di olio di semi, oppure hanno dovuto affiggere nei reparti destinati a questi prodotti dei cartelli con cui comunicano alla clientela che non è possibile acquistare una quantità eccessiva di prodotto.
Sta diventando un problema. Ovviamente i rincari e la scarsità di alcune materie prime sono solo in parte dovute alla guerra in Ucraina, di mezzo ci sono anche i cambiamenti climatici che hanno portato a condizioni sfavorevoli nei Paesi che sono principali produttori ed esportatori di grano e mais.
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Questo però non può essere una giustificazione per i prezzi che stanno salendo ovunque. Da qui l’appello del presidente nazionale di U.Di.Con, Denis Nesci: “Auspichiamo subito un intervento deciso del Governo in grado di tutelare il potere di acquisto dei consumatori, limitare l’escalation di aumenti e contenere le spinte speculative sui rialzi immotivati di questi giorni con politiche che portino ad un tetto dei prezzi ai livelli pre-crisi“. L’appello di Nesci è diretto al Governo perché agisca tempestivamente contro gli speculatori che si stanno arricchendo impunemente.