Sentenza importante da parte della Corte Costituzionale in riferimento al contributo di disoccupazione. Pronti gli arretrati
In tema di pagamenti di misure di sostegno il 2022 è un anno storico sotto tanti punti di vista. Cambiano misure, modalità di presentazione, come al caso dell’assegno unico universale, cambiano alcune norme rendendo più stringente, ad esempio, il reddito di cittadinanza.
Non solo i provvedimento del legislatore stanno apportando cambiamenti al vasto settore dei pagamenti e dei sostegni ai cittadini. A breve si renderà operativa una sentenza storica che coinvolge i percettori della Naspi, la misura di sostegno per coloro che hanno perso il lavoro.
Infatti, una sentenza della Corte ha stabilito che spettano gli arretrati ai condannati per reati di mafia e terrorismo. Si tratta, in particolare, del periodo in cui costoro non erano detenuti nelle case circondariali ma ai domiciliari oppure ai servizi sociali. Questa sentenza dà il diritto a chiedere e ottenere gli arretrati.
Leggi anche: Assegno unico INPS, come funziona se l’altro genitore è straniero?
Ecco il dettato della sentenza che ha dichiarato illegittimo l’articolo della legge numero 92 del 28 giugno 2012: “La revoca dei trattamenti assistenziali di cui alla disposizione oggetto di censura – si afferma nella sentenza –può concretamente comportare il rischio che il condannato ammesso a scontare la pena in regime di detenzione domiciliare o in altro regime alternativo alla detenzione in carcere, poiché non a carico dell’istituto carcerario, non disponga di sufficienti mezzi per la propria sussistenza”.
Leggi anche: Agenzia delle Entrate, chi rischia di non ricevere il rimborso 730
In pratica, la sentenza fa riferimento al diritto all’assistenza che per la Costituzione Italiana non può essere messo da parte, nemmeno per dei condannati. Assistenza che in carcere viene garantita e se si è fuori no.