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Sesta malattia bambini: come riconoscerla e cosa fare

È la sesta scoperta tra le malattie delle alterazioni cutanee, colpisce nei primi anni ed è infettiva. Cosa bisogna sapere

Sesta malattia (Foto Adobe)

Fonte articolo: Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Il curioso nome dato alla malattia si riferisce banalmente all’ordine – ai tempi – della scoperta tra le malattie esantematiche. Si tratta, in realtà, di una malattia che colpisce l’età infantile, in particolare i bambini tra i 6 mesi ed i due anni di età (quando non agiscono più gli anticorpi materni). Viene chiamata anche esantema critico, esantema subitum, roseola, febbre dei tre giorni, roseola infantum.

Si manifesta, appunto, per pochi giorni con febbre alta e con la comparsa di macchie (esantema) color rosa, prima sul tronco e alla radice del collo, estese poi al viso e ad altre parti del corpo. Il virus si trasmette attraverso naso e bocca (via rinofaringea), con raffreddore e tosse. Raramente la malattia ricompare a distanza di tempo e solo nei casi di indebolimento o soppressione del sistema immunitario.

Sesta malattia bambini, quali segnali la rivelano?

Sesta malattia (Foto Adobe)

La sesta malattia è asintomatica, quindi non è causa di disturbi ma laddove si manifestino, compaiano circa una settimana o due dall’infezione. Nel decorso, si distinguono due periodi: un periodo pre-esantematico e un periodo esantematico. Nel periodo pre-esantematico, di 3-5 giorni, il bambino soffre di febbre elevata improvvisa (38-40°C), raffreddore, mal di gola, gonfiore delle palpebre e delle ghiandole del collo, congiuntivite, mancanza di appetito e, talvolta, di vomito o diarrea.

Nel periodo esantematico, scompare la febbre e compaiono le macchie sulla pelle (esantema) simili a quelle del morbillo o della rosolia, piatte, di 2-3 millimetri, che finiscono per interessare tutto il corpo ad eccezione di mani, piedi e volto. Per 48 ore si accompagna ad esse un alone biancastro, senza alcuna conseguenza. La causa della sesta malattia è un’infezione virale, supportata dall’herpes virus umano di tipo 6B (HHV-6B): esso attacca i globuli bianchi e le cellule delle ghiandole salivari.

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Una volta infettato l’organismo umano, il virus permane al suo interno fino all’eventuale riattivazione o in conseguenza dell’indebolimento del sistema immunitario. I disturbi sono lievi, tali da renderne difficile la diagnosi; l’individuazione del virus avviene tramite le analisi del sangue (facoltative).

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Oltre ai farmaci contro la febbre, è importante per il bambino il completo riposo e una costante idratazione. Diffondendosi come un comune raffreddore (e sebbene non così facilmente), la sesta malattia si previene solo nell’ottica di ostacolare il contagio ad altri bambini lavando spesso mani e viso del bambino malato; usando e gettando via i fazzoletti usa e getta; e non facendo condividere piatti e posate con gli altri.

Pubblicato da
Roberto Alciati