Buone notizie per alcune aziende ed alcuni professionisti. L’Agenzia delle Entrate chiarisce chi non deve pagare l’IRAP
L’IRAP è l’acronimo per l’imposta regionale sulle attività produttive, introdotta nel 1997 dal Governo Prodi per sostituire altre imposte locali a carico di società e professionisti. E’ un tributo che viene pagato annualmente alle Regioni, e che va a finanziare il Sistema Sanitario Nazionale, la cui organizzazione di spesa è delegata alle Regioni.
Questo tributo è strettamente legato al fatturato d’impresa. Di conseguenza sono tenute al suo versamento anche le Pubbliche amministrazioni e tutte le società, anche agricole, e non solo commerciali. E’ un’imposta molto odiata per ovvie ragioni, e negli anni da più parti se è chiesta l’abolizione. Ma è ancora in piedi.
Il versamento dell’Irap, per i soggetti implicati, è programmato in due rate annuali con acconto e saldo, come per l’Irpef. Deve essere inserita autonomamente nel modello F24 della dichiarazione dei redditi e versata entro il 16 giugno e 30 novembre di ogni anno fiscale.
IRAP, quali categorie sono esonerate dal pagamento
L’Agenzia delle Entrate, attraverso la Circolare 4/E, comunica per l’anno 2022 quali sono i soggetti o società esonerate dal pagamento dell’Irap. Nello specifico l’Agenzia getta luce sul suo perimetro di applicazione.
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Ricordiamo che l’Irap è proporzionale al fatturato, ma nei casi di categorie particolari, o di professionisti con fatturato minimo, c’è una deroga specifica. Sono coinvolte nell’esonero:
- le persone fisiche esercenti attività commerciali titolari di reddito di impresa;
- le persone fisiche esercenti arti e professioni;
- i produttori agricoli esonerati dal pagamento dell’IVA.
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Devono invece pagare l’imposta regionale per le attività produttive 2022 le persone fisiche esercenti arti e professioni in forma associata. Questi i chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Si ricorda che il pagamento dell’Irap è obbligatorio e chi se ne sottrae è soggetto a sanzione salata rispetto ai tempi del ritardo.