ISEE, come si legge e come funziona il calcolo?

Per conoscere l’Isee del proprio nucleo familiare ci si deve rivolgere ad un Caf o ad un professionista. Ma è sempre bene saperlo leggere autonomamente

isee
(Adobe)

L’Isee è un acronimo che corrisponde all'”Indicatore della situazione economica equivalente”. Tra poco spiegheremo cosa significhi nel dettaglio, ma nel frattempo è importante sottolineare che è un fondamentale documento per accedere a qualunque agevolazione pubblica.

La maggior parte dei bonus richiede l’Isee; anche l’importo dell’assegno unico è soggetto al vaglio dell’indicatore. Stesso dicasi per il Reddito di cittadinanza e la determinazione delle fasce per il pagamento delle tasse universitarie. Quindi è importante per il cittadino sapere di cosa si tratta ed imparare a decifrarlo.

Innanzitutto l’Isee deve essere redatto da un Caf e da un professionista. Il contribuente a cui l’Isee è intestato deve compilare la Dsu, ovvero la dichiarazione sostitutiva unica, in cui sottoscrive il possesso delle condizioni reddituali che poi vanno a creare l’Isee.

I documenti fondamentali per il calcolo dell’Isee sono:

  • stato di famiglia con codice fiscale e carta d’identità degli appartenenti al nucleo;
  • ultima dichiarazione dei redditi e certificazione dei redditi (Certificazione Unica, ex CUD);
  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato;
  • saldo contabile dei depositi bancari e postali;
  • estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12 dell’anno precedente;
  • eventuali titoli finanziari;
  • mutui;
  • autoveicoli e motoveicoli.

ISEE, leggere i parametri del documento

isee
(Adobe)

Per leggere il documento Isee è importante capire il concetto di indicatore equivalente. Infatti, in base al numero di componenti del nucleo familiare, viene fatta una scala di equivalenza che serve per determinare l’indicatore finale. In sostanza, più componenti ci sono, e più l’Isee sarà basso.

Leggi anche: INPS, arriva un bonus vacanze: chi può richiederlo

Si parte dai redditi, sia da lavoro che dal patrimonio immobiliare. Di quest’ultimo, ai fini Isee, viene calcolata solo una percentuale. Da tali calcoli si arriva a determinare l’ISE, cioè l’indicatore della situazione economica. Da lì si prende in considerazione la scala di equivalenza sui componenti del nucleo familiare che è orientativamente così disposta:

  • 1 per un componente del nucleo familiare;
  • 1,57 per due componenti del nucleo familiare;
  • 2,04 per tre componenti del nucleo familiare;
  • 2,46 per quattro componenti del nucleo familiare;
  • 2,85 per cinque componenti del nucleo familiare.
  • Per ogni ulteriore componente del nucleo familiare oltre il quinto il valore della scala di equivalenza da considerare è 0,35.

Leggi anche: Pensioni anticipate, dal 1 aprile si cambia: novità Quota 102

Poi ci sono altre maggiorazioni in caso di figli con disabilità o altre condizioni particolari. L’Ise dato dai redditi viene diviso per il numero della scala di equivalenza del proprio nucleo. Da questo calcolo si ottiene l’Isee finale. L’Isee è valido fino al 31 dicembre dell’anno in corso, dopodiché andrà nuovamente compilato ed aggiornato.

Gestione cookie