Il Green pass diventerà sempre meno il pasaporto per le attività sociali. Dal primo aprile novità dal nuovo decreto
Il Green pass nell’ultimo anno ha dominato la scena mediatica e le conversazioni private. Fin dall’inizio è stato uno strumento ambiguo, non facilmente comprensibile nel suo utilizzo. Di conseguenza buona parte dell’informazione, istituzionale e non, è stata destinata a rendere più intellegibile il green pass. O meglio, i green pass.
Infatti dall’avanzamento del piano vaccinale in Italia si sono iniziati a distinguere i passaporti vaccinali. Il “base“, ottenibile con tampone Covid negativo; il “rinforzato“, o Super Green Pass, certificato solo a coloro che avevano completato il piano vaccinale con prime due dosi entro 120 giorno o booster; in alternativa guarigione da Covid comprovata da tampone negativo.
Ed il Green pass rinforzato è stato finora necessario per molte attività lavorative, spettacoli dal vivo, cinema, mezzi pubblici e spostamenti su mezzi non privati. Il green pass base, invece, era d’obbligo per entrare anche negli esercizi commerciali ed uffici, ad eccezione delle prestazioni sanitarie, farmacie e supermercati.
Green pass, cosa cambia dal 1° Aprile
Il 31 marzo termina lo stato di emergenza. E’ stato ufficializzato settimane fa ed ora, data la prossimità della data, non c’è alcun dubbio. Anche se in realtà la curva dei contagi è tutt’altro che in discesa, in particolare nelle regioni del centro-sud.
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Dal 1° aprile, di conseguenza, cade l’obbligo di esibire il green pass base per entrare nei negozi. Per i bar e ristoranti all’aperto è abolito l’obbligo di esibire il Green pass rinforzato.
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Ma fino al 30 aprile rimane comunque in vigore la necessità di avere il green pass base per i ristoranti al chiuso. Stessa sorte per i mezzi pubblici, dove basterà portare con sé il Green pass base. Fino al 30 aprile invece nelle discoteche rimarrà l’obbligo del rinforzato. Decade l’obbligo del certificato verde anche per soggiornare in hotel ed altre attività ricettive.
