Agenzia delle Entrate, scadenza del 31 marzo: chi riguarda

Inizia un periodo di scadenze fiscali per i contribuenti. Il 31 marzo è una data limite per un pagamento

tasse
Imposta di registro (Foto Pexels)

A partire dal mese di marzo inizia un periodo impegnativo per i contribuenti italiani. Partono una serie di scadenze prefissate per i pagamenti di imposte. A partire da marzo in poi, infatti, sono disponibili ai contribuenti le certificazioni uniche, necessari per effettuare le dichiarazioni dei redditi.

Seguiranno poi le dichiarazioni dei redditi con i 730 per i contribuenti che avranno delle spese da recuperare. Gli incentivi dello Stato sull’edilizia hanno incrementato la platea di contribuenti interessati alle detrazioni e ai rimborsi. Tuttavia, oltre alle scadenze che ricorrono periodicamente, è vicina per alcuni contribuenti una scadenza specifica.

Imposta di registro, ecco la scadenza

Agenzia delle Entrate
Imposta di registro (Foto Adobe)

Si tratta dell’imposta di registro sui contratti di affitto stipulati dal 1 marzo 2022. Sui contraenti cade l’obbligo di versamento dell’imposta di registro nel caso in cui non abbiano optato per la cedolare secca. Va ricordato che per i contratti che durano più anni possono scegliere se:

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  • pagare, al momento della registrazione, l’imposta dovuta per l’intera durata del contratto (2% del corrispettivo complessivo)
  • versare l’imposta anno per anno (2% del canone relativo a ciascuna annualità, tenendo conto degli aumenti Istat), entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità.

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Un modo per il fisco per semplificare la burocrazia e incassare anche degli importi in anticipo, purché ridotti. La semplificazione rientra negli obiettivi che questo Governo si è prefissato. Tuttavia, la burocrazia italiana è molto farraginosa e snellire le procedure richiede tempo.

L’importo dovuto per la registrazione del contratto di affitto o locazione varia a seconda del tipo di immobile. Ecco lo schema semplificato pubblicato dal portale dell’Agenzia delle entrate:

Fabbricati a uso abitativo 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità
Fabbricati strumentali per natura 1% del canone annuo, se la locazione è effettuata da soggetti passivi Iva
2% del canone, negli altri casi
Fondi rustici 0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità
Altri immobili 2% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità
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