Nel silenzio generale parte un aumento delle “strisce blu”, gli stalli di parcheggio a pagamento dei centri cittadini
L’Italia è stretta nella morsa dell’inflazione da ormai un anno. Prima la ripresa dei consumi dalla pandemia poi le tensioni internazionali confluite nella drammatica invasione militare russa in Ucraina, stanno facendo lievitare i prezzi. A far impennare i prezzi sono soprattutto i costi dell’energia.
Gas, energia elettrica e carburanti costringono le imprese ad aumentare i prezzi di vendita di prodotti e servizi mentre la gestione economica e i bilanci familiari si appesantiscono. Nello specifico comparto dell’auto, gli aumenti hanno portato a superare il prezzo di benzina e diesel oltre i 2 euro al litro.
E’ stato necessario un decreto del Governo che ha calmierato il prezzo tagliandolo di 25 centesimi circa, ma soltanto per un mese. In attesa di proroghe anche sui prezzi dei carburanti, gli automobilisti devono fare il conto anche con altri aumenti. E’ il caso delle strisce blu ossia gli stalli a pagamento previsti nei centri cittadini. In una città in particolare, da un giorno all’altro i cittadini si sono visti aumentare l’importo minimo di pagamento.
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Si tratta di Napoli, dove nelle principale aree del centro l’importo minimo è passato da 1 euro a 2. Aumentato di un colpo il costo per una breve sosta, o per prendere un caffè o fare un acquisto già mirato. In sostanza, è come se avessero cancellato la sosta di 30 minuti.
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Il tutto accade pochi giorni prima della firma in pompa magna del “Patto per Napoli”, l’intervento finanziario del Governo per scongiurare il fallimento, tecnicamente dissesto, della città. Va ricordato che la gestione delle Strisce blu di Napoli è di pertinenza dell’azienda di trasporto locale, Anm, il cui azionista di maggioranza è il Comune di Napoli.