Greenpeace e Mamme NO PFAS chiedono limiti zero nelle acque potabili e di scarico
Le due associazioni, Greenpeace e Mamme NO PFAS, chiedono ufficialmente al Governo e al Parlamento di dimostrare coraggio e di dare un segnale riguardo la presenza di PFAS nelle acque potabili e nelle acque di scarico
I PFAS sono le cosiddette sostanze perfluoro alchiliche e la categoria comprende decine di composti diversi. Una esposizione prolungata a uno di questi composti può generare tutta una serie di patologie. In particolare, è stata dimostrata una correlazione tra PFAS e diverse forme tumorali tra cui quelle ai reni e ai testicoli ma anche malattie della tiroide, ipertensione sviluppata in gravidanza, colite ulcerosa. Si tratta quindi di sostanze che non dovrebbero circolare. Ed è questo quello che chiedono Greenpeace e Mamme NO PFAS.
Si sono infatti di recente svolte le audizioni alla Commissione Ambiente del Senato riguardo il Disegno di Legge 2392 che deve per l’appunto inserire dei limiti di legge nazionali per la presenza degli PFAS nelle acque potabili e nelle acque di scarico.
Le due associazioni chiedonodi “adottare limiti zero per la presenza di tutti i PFAS non solo nelle acque destinate al consumo umano, ma anche negli scarichi industriali: si tratta dell’unico valore che permette di garantire il diritto a vivere in un ambiente pulito e non contaminato“. Grazie alla collaborazione della dottoressa Claudia Marcolungo, le due associazioni sono riuscite a presentare al Senato una memoria con cui sostanziare la richiesta proprio di limiti zero per queste sostanze pericolosissime.
Vale la pena, come nel comunicato stampa ufficiale pubblicato sul sito di Greenpeace, ricordare che purtroppo il nostro Paese e in particolare tre province del Veneto sono state teatro della più vasta contaminazione da PFAS in tutta Europa e che addirittura nell’autunno dell’anno scorso il relatore speciale delle Nazioni Unite, Marcos Orellana, che si occupa delle implicazioni per i diritti umani nella gestione e smaltimento delle sostanze e dei rifiuti pericolosi ha invitato caldamente il nostro Paese a introdurre qualche provvedimento contro i PFAS.
“Il nostro Paese ha la possibilità di fare la storia e, con un provvedimento realmente ambizioso, anteporre i diritti di tutte le persone al profitto di pochi” scrivono Greenpeace e Mamme NO PFAS. E noi ci uniamo alla loro voce. Non è più davvero concepibile che nel 2022 ormai si debba ancora mettere sulla bilancia il profitto contro il benessere dei cittadini e delle future generazioni. Non si può più contrattare sulla salute.