U.Di.Con., calo bollette una luce in fondo al tunnel: ma non basta

U.Di.Con. esprime leggera soddisfazione per il taglio annunciato da ARERA del 10% del costo del gas e del 10,2% del costo dell’elettricità nel secondo trimestre ma l’Associazione dei consumatori sottolinea come questo sia solo un piccolo segnale soprattutto perché gli italiani continuano ad avere bollette esorbitanti

Caro bollette (foto: Unsplash)

Come sottolinea infatti nel comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale dell’associazione il presidente di U.Di.Con. Denis NesciC’è poco da rallegrarsi, quella di ARERA è sicuramente un’iniziativa che permette di compensare temporaneamente i costi di commercializzazione del prodotto applicata ad una determinata fascia di consumi, ma qui nel breve periodo rischiamo aumenti su tutti gli altri settori a causa degli effetti del caro energia“.

Occorre infatti guardare non soltanto al prossimo trimestre ma in generale alla situazione che ci portiamo avanti da un po’ e che sicuramente, come ricordano sempre dall’Associazione, continueremo a trascinarci a causa della volatilità sui mercati energetici che ha registrato picchi mai visti prima.

Quello che è positivo, prosegue il comunicato stampa, è che finalmente dopo 18 mesi da ARERA arrivi un primo vero calo anche se, lo sottolinea di nuovo Nesci, gli aumenti per le famiglie tra luglio dell’anno scorso e giugno di quest’anno sfioreranno l’ottanta per cento rispetto ai periodi precedenti. C’è poi da tenere conto dei nuovi dati diffusi da ARTE che ci restituiscono una situazione in cui un italiano su sei non è in grado di pagare le bollette con serenità.

Leggi anche: La paura degli italiani di non poter reperire generi alimentari in un’inchiesta di Altroconsumo

Leggi anche: Movimento Consumatori: non abbassiamo la guardia sulla sicurezza alimentare per mais e grano

L’intervento di Nesci auspica poi un cambio nelle regole della costituzione del prezzo attraverso degli “interventi strutturali perché i provvedimenti tampone non risolvono il problema”. Come consumatori finali ci siamo infatti resi conto che nonostante l’impegno del Governo e quindi la riduzione momentanea dei prezzi alla pompa di benzina, ci sono stati comunque dei nuovi aumenti e a partire dalla fine di aprile rischiamo di tornare a dover pagare la benzina ben oltre 2 euro al litro con le conseguenze che tutti riusciamo ad immaginare.

Stesso discorso può essere applicato alle forniture di luce e gas, e infatti Nesci ricorda come nel momento in cui i prezzi torneranno a crescere in maniera esponenziale e incontrollata “emergerà la carenza di capacità” e tutta la situazione si complicherà con ulteriori ripercussioni dovute all’instabilità generale. La comunicazione di ARERA è quindi una piccola luce in fondo al tunnel, questo il pensiero finale del Presidente di U.Di.Con, ma non è ovviamente una soluzione che ci possa permettere di dichiarare che l’emergenza legata al caro bollette è finita.

Gestione cookie