Non pagare le bollette dell’energia elettrica può comportare alla lunga la disattivazione del servizio
Le bollette dell’energia elettrica sono al centro di un dibattito molto intenso in Italia da qualche mese. Il costo dell’energia è lievitato come conseguenza dell’aumento del prezzo del gas che, come annunciato dal ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, viene pagato cinque volte il prezzo dello steso periodo dello scorso anno.
La conseguenza è stata quella di emettere fatture della luce di importi che sono quasi il doppio rispetto a qualche mese fa. Molte imprese e famiglie sono andate in difficoltà e può accadere anche di non riuscire a pagare le bollette nel tempo previsto. Ad inizio anno si è registrato un aumento dei distacchi del 36% secondo un’indagine del Sole 24 Ore.
Tuttavia, se non si riesce a pagare per tempo la bolletta della luce esiste un termine prima che si arrivi al distacco. Intanto, dal 1 gennaio 2021 le bollette vanno in prescrizione. Il creditore ha tempo 2 anni per incassare quanto gli è dovuto. La decisione è stata presa dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
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In caso di mancato pagamento di una bolletta ci sono diversi passaggi intermedi prima che si arrivi al distacco. Il primo passo è l’invio di un sollecito di pagamento. Dopo di che, si passa all’invio di una raccomandata da parte del fornitore che contiene la data di scadenza del pagamento.
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Per legge questa data deve essere superiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata e superiore a 15 giorni dall’invio della stessa. Superato questo termine, se passano altri 15 giorni il fornitore può operare il distacco della luce. Gli aumenti degli ultimi mesi, come anticipato, hanno portato ad un incremento dei distacchi del 36% nei primi due mesi dell’anno. Inoltre, in Italia 1 italiano su 7 non è riuscito a pagare le bollette della luce a febbraio mentre 1 italiano su 6 ha avuto difficoltà ad onorare le scadenze.