Il Decreto Milleproroghe ha stabilito un ulteriore calendario per il pagamento delle cartelle esattoriali: ma cosa accade a chi non potrà pagare?
Con la conversione in legge del Dl Sostegni ter il governo Draghi ha ufficialmente dato il via libera alle riaperture dei termini di pagamento delle rate scadute delle cartelle di rottamazione ter e saldo stralcio. La riapertura dei termini darà la possibilità a circa 530mila contribuenti di rimettersi in regola con le cartelle esattoriali scadute.
Beneficeranno di questa proroga tutti coloro i quali, alla scadenza del 9 dicembre 2021, non sono riusciti a pagare le rate delle cartelle relative agli anni 2020 e 2021. Per permettere ciò è stato stilato un nuovo calendario di scadenze entro il quale i contribuenti devono pagare le rate, anche con un mimino di tolleranza. Ma cosa accade a chi non potrà lo stesso pagare le cartelle esattoriali?
Cartelle esattoriali, ecco cosa succede a chi non paga
Il mancato pagamento delle cartelle esattoriali comporta la decadenza dai benefici concessi. Alla rata interamente non versata è equiparata quella pagata per un importo insufficiente o oltre il termine previsto. Inoltre, la decadenza dai benefici della rottamazione ter, o del saldo e stralcio, comporta la possibilità, per l’Agenzia Entrate Riscossione, di recuperare coattivamente l’intero importo dovuto e non ancora versato.
Leggi anche: Cartelle esattoriali, quando non bisogna più pagarle per legge
Questo significa, in parole povere, che potranno essere disposti dei pignoramenti sugli stipendi, pensioni, conti correnti ed immobili del debitore inadempiente. Riprendono, quindi, tutte le conseguenze sfavorevoli che la rottamazione aveva bloccato, sino a quando il contribuente non è stata dichiarato decaduto.
Per andare sempre incontro ai contribuenti, il Decreto Fiscale 2021 consente la possibilità di chiedere la rateizzazione per i piani di rottamazione scaduti e per i quali il contribuente era stato dichiarato decaduto dalla sanatoria. L’istanza di rateizzazione consente anche di bloccare le procedure esecutive, come i pignoramenti e i fermi amministrativi dei veicoli. La domanda di rateizzazione deve essere presentata entro il 30 aprile 2022.
Leggi anche: Assegno unico INPS: l’errore da non fare, si perde tutto
Il calendario del Decreto “Milleproroghe” prevede per le rate di “Rottamazione-ter” e “Saldo e stralcio” originariamente in scadenza nel 2020 il pagamento entro il 30 aprile 2022. Per le rate di “Rottamazione-ter” e “Saldo e stralcio” originariamente in scadenza nel 2021 la data del pagamento è quella del 31 luglio. Infine la data del 30 novembre è quella per saldare le rate di “Rottamazione-ter” previste nel 2022.