Con il Decreto Sostegni Ter sono stati prorogati i termini della rottamazione ter per chi deve mettersi in regola con il Fisco, ma qualcuno è escluso
Come abbiamo più volte riferito nei nostri articoli, con il Decreto Sostegni ter lo Stato ha prorogato i termini della rottamazione ter e al saldo e stralcio per circa 530mila contribuenti che devono mettersi in regola con il Fisco. La decisione della proroga è stata presa per aiutare gli italiani che già si trovano in difficoltà economica a causa del caro bollette dovuta ad un aumento delle materie prime e dalle guerra tra Russia ed Ucraina.
La misura riguarda coloro che non hanno onorato le rate in scadenza a fine 2021 relative alla rottamazione ter e al saldo stralcio delle rate dovute per il 2020 e 2021 e più volte prorogate a causa dell’emergenza Covid. Il governo ha quindi emanato un nuovo calendario di scadenze.
Cartelle esattoriali, gli esclusi dalla Rottamazione ter
La proroga è una buona notizia per tutti coloro che non sono riusciti a pagare quanto pattuito negli ultimi due anni. Il problema fiscale italiano, però, nonostante questa misura, non è risolto dal momento che la Pace fiscale sana le posizioni antecedenti al 2017 mentre i ruoli del 2018-2019, ad oggi, rimangono esclusi. Ecco perché si parla già di una possibile rottamazione quater.
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Tornando alla Rottamazione Ter, dalla definizione sono stati esclusi alcuni debiti. Tra questi risultano le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato; i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti; le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna. Sono sempre escluse le
sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali e le multe stradali.
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Il versamento delle rate della Rottamazione ter deve essere effettuato entro il 30 aprile per le rate originariamente in scadenza nel 2020; entro il 31 luglio per le rate del 2021; ed entro il 30 novembre per quelle del 2022. Ci sono da considerare, però, i cinque giorni di tolleranza e i giorni festivi. Chi non ce la farà a pagare, incapperà nella decadenza e non potrà chiedere nessun tipo di rateazione.