Al termine dell stato di emergenza i prezzi dei tamponi smetteranno di essere calmierati. Quale sarà il nuovo prezzo?
Dall’inizio di questo mese abbiamo cominciato a vivere un punto di svolta nel contrasto all’epidemia da Covid-19: i dati di un miglioramento consistente stanno finalmente arrivando, mentre gli avvenimenti sotto gli occhi di tutti stanno dimostrando una netta inversione di tendenza rispetto alla drammaticità della prima evoluzione del virus. Non è certo l’avviso per abbassare di colpo la guardia (anche perché la pandemia è ancora in corso), ma ci dà la licenza di dire che ci stiamo incamminando, sebbene lentamente, verso la porta d’uscita di un incubo.
Lo stato di emergenza, proclamato dal governo Conte il 31 gennaio 2020, ha così termine, sostituito dall’entrata in vigore di nuove norme che vanno a scremare con decisione molti contesti nel quale sono sono obbligatori green pass e super pass. Fino alla fine di quest’anno, permane l’obbligo di green pass rafforzato per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza degli ospedali; per tutti gli altri ambiti, il certificato verde verrà licenziato dal 1° maggio. Ovviamente il tampone rimane uno strumento indispensabile, specialmente per accompagnare il lavoratore malato al reintegro sul luogo di lavoro.
Tamponi, sale il timore di un rincaro dei tamponi tuttora necessari
In fondo, non ha subito alcuna particolare battuta d’arresto la consuetudine di fare la fila fuori dalla farmacia o attendere il proprio turno presso i diffusissimi box esterni, prima di recarsi al lavoro o a scuola; anche perché, per via delle maggiori concessioni di contatto, sono salite le occasioni di contagio da parte di un virus fattosi meno aggressivo ma meglio trasmissibile.
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