Tamponi, stop prezzi calmierati: il nuovo possibile costo

Al termine dell stato di emergenza i prezzi dei tamponi smetteranno di essere calmierati. Quale sarà il nuovo prezzo?

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Tamponi Covid (Foto Adobe)

Dall’inizio di questo mese abbiamo cominciato a vivere un punto di svolta nel contrasto all’epidemia da Covid-19: i dati di un miglioramento consistente stanno finalmente arrivando, mentre gli avvenimenti sotto gli occhi di tutti stanno dimostrando una netta inversione di tendenza rispetto alla drammaticità della prima evoluzione del virus. Non è certo l’avviso per abbassare di colpo la guardia (anche perché la pandemia è ancora in corso), ma ci dà la licenza di dire che ci stiamo incamminando, sebbene lentamente, verso la porta d’uscita di un incubo.

Lo stato di emergenza, proclamato dal governo Conte il 31 gennaio 2020, ha così termine, sostituito dall’entrata in vigore di nuove norme che vanno a scremare con decisione molti contesti nel quale sono sono obbligatori green pass e super pass. Fino alla fine di quest’anno, permane l’obbligo di green pass rafforzato per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza degli ospedali; per tutti gli altri ambiti, il certificato verde verrà licenziato dal 1° maggio. Ovviamente il tampone rimane uno strumento indispensabile, specialmente per accompagnare il lavoratore malato al reintegro sul luogo di lavoro.

Tamponi, sale il timore di un rincaro dei tamponi tuttora necessari

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Tamponi Covid (Foto Adobe)

In fondo, non ha subito alcuna particolare battuta d’arresto la consuetudine di fare la fila fuori dalla farmacia o attendere il proprio turno presso i diffusissimi box esterni, prima di recarsi al lavoro o a scuola; anche perché, per via delle maggiori concessioni di contatto, sono salite le occasioni di contagio da parte di un virus fattosi meno aggressivo ma meglio trasmissibile.

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Se i diversi contesti lavorativi hanno rivestito il ruolo di primo “laboratorio” per verificare l’impatto delle garanzie di sicurezza pretese dalle norme sanitarie, anche i bambini e gli anziani hanno inciso nella battente campagna di esami dei tamponi, necessari tra l’altro per decretare sia l’inizio che la fine del periodo di quarantena o isolamento. Fino ad oggi un test antigenico rapido è costato 15 euro per gli adulti, e 8 euro ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni; gratis per le persone esenti dalla vaccinazione anti-Covid.

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Ora, però, il Protocollo d’intesa che le farmacie hanno firmato con il governo sta andando verso la scadenza: significa che non è più possibile fornire test anti Covid a prezzi contenuti. La Federfarma garantisce che i suoi associati proseguiranno l’iniziativa dei prezzi calmierati; è vero pertanto che dal 1° aprile, le singole farmacie posseggono un proprio tariffario e cresce la paura tra i consumatori del ripristino dei vecchi prezzi ammontanti intorno ai 22 euro. Il Ministero della Salute comunica di esser pronto a intervenire immediatamente nei casi di speculazione; intanto le associazioni dei consumatori chiedono che venga prorogato in fretta il Decreto.

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