Al decesso di un genitore gli eredi ne acquisiscono beni sia in attivo ed in passivo. Come si possono evitare i debiti?
L’evento luttuoso è soprattutto una condizione di sofferenza emotiva per un figlio. Ma purtroppo, affianco all’elaborazione psicologica, ci sono pratiche burocratiche da espletare particolarmente fastidiose relative all’eredità. Specialmente se il defunto non ha lasciato testamento ed è necessario aprire la pratiche di successione.
La successione è un vero e proprio procedimento amministrativo che può durare anni, fino ad un decennio. I principali beneficiari sono il coniuge ed i figli, in quote paritarie. C’è chi con le eredità accresce il patrimonio individuale, ma non è sempre così. Nel caso ad esempio in cui il defunto abbia cartelle esattoriali inevase con il fisco, esse non decadono al momento del decesso, maentrano a far parte della successione. Di conseguenza i figli ne ereditano l’onere. Questo può essere poco vantaggioso, ma si può evitare di pagare le tasse pendenti sul genitore defunto.
Cartelle esattoriali, quando i figli non devono pagarle
Esiste in giurisprudenza un opzione durante le pratiche di successione. Il figlio può sottoscrivere la rinuncia all’eredità. Ci sono dei tempi specifici per questo. In realtà è un procedimento complesso. Di norma il primo onere a carico degli eredi è di fare un inventario dei beni del defunto, entro 30 giorni dall’apertura della prtica di successione. Se questo compito non viene espletato per tempo, l’eredità viene considerata accettata in automatico.
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Successivamente all’inventario dei beni, sulla carta un figlio ha 40 giorni di tempo per decidere se accettare o meno l’eredità. Se la volontà di rinuncia non viene esplicitata attraverso atto scritto davanti ad un notaio o un Tribunale, l’eredità è accolta automaticamente. Questo è quanto scritto sulla carta, ma i tempi possono essere dilazionati. In quanto procedimento civile, la successione può avere tempi più lunghi, ed un figlio avere più tempo per decidere.
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Se si opta per la rinuncia all’eredità, anche le cartelle esattoriali non saranno più un onere a carico del figlio. La rinuncia infatti solleva il figlio chiamato all’eredità dall’onere del pagare le cartelle esattoriali inevase. Nel periodo di transizione che intercorre dal decesso del genitore alla successione, i beni vengono congelati. Di conseguenza, anche se la riuncia all’eredità non è stata ancora formalizzata l’Agenzia delle Entrate non si può rivalere in alcun modo sui figli fino all’accettazione dell’eredità.