Mutuo, cosa succede in caso di decesso del titolare?

Alla morte dell’intestatario del mutuo, il debito rimane fino alla sua completa estinzione. Vediamo in che modo

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Mutuo (Foto Adobe)

Gli eventi drammatici che stiamo vivendo ci stanno insegnando come ciascun pezzo della realtà costituisce una variabile dalla natura precipuamente economica. Lo abbiamo visto diverse volte, dai fatti di guerra di ieri e di oggi, dalle crisi energetiche, sanitarie, ai casi di implosione finanziaria, divengono fredde e spietate voci economiche nell’imperversare speculativo su beni e servizi.

A buon diritto, tutto ciò si candida a motivo scatenante di difficili fluttuazioni nel grande e agitato mare del mercato, senza dispensare lo stato di salute dei tassi d’inflazione e tassi di interesse sul costo del denaro e dei rendimenti. I cittadini, come conduttori di questa materia economica che regola in basso o in alto i loro profitti personali, pagano lo scotto gravato dalle condizioni degli interessi di debito. In piena flessione economica, chi ha progettato l’acquisto di una casa e lo ha attuato sottoscrivendo un mutuo, vede il problema di mantenere, con l’istituto di credito, integre le garanzie di rifondere la liquidità richiesta.

Mutuo, che fine fa il debito se muore l’intestatario?

Mutuo (Foto Pixabay)

Le calamità a cui si potrebbe andare incontro con la difficoltà a pagare la rata mensile, assumono una veste tutta particolare nel caso di decesso del titolare del finanziamento. Va premesso che per sopraggiunte difficoltà dovute ad accertate circostanze di gravità, la legge, in vigore con decreto ministeriale sin dal 2016, prevede l’obbligo da parte della banca di attendere 18 rate non pagate prima di procedere con il pignoramento della casa: di qui, si può tentare di ottenere persino la sospensione dei pagamenti e una rielaborazione dello stesso piano di finanziamento.

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La morte dell’intestatario fa sì che, secondo la normale linea di successione, il pagamento delle rate residue spetti agli eredi. La banca andrà pertanto a contattare gli eredi, sia quelli a essa noti, e, al contempo, provvede a rintracciare quelli non conosciuti. Se al mutuo della casa sia connessa un’assicurazione caso morte dell’intestatario, la polizza tutela il cliente dall’incapacità di restituire il debito residuo all’avvenuta morte, quanto la tranquillità della banca; non saranno gli eredi a correre ai ripari in quanto è la banca che si rivarrà sull’assicurazione.

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In mancanza dell’assicurazione, gli eredi dovranno farsene carico fino alla scadenza naturale del finanziamento. Rifiutando l’eredità l’erede può evitare di pagare le rate del mutuo: penserà la banca a pignorare l’immobile, per poi metterlo all’asta e rientrare del credito con il ricavato della vendita; succede quando il computo degli attivi ereditati è più basso rispetto ai debiti. Accettando l’eredità, invece, gli eredi si accolleranno il pagamento delle rate residue, oltre che essere i nuovi intestatari dell’immobile: per loro converrà stipulare un atto di accollo del mutuo, che permette agli eredi di subentrare al pagamento del mutuo esistente, piuttosto che riscrivere l’ipoteca e il mutuo stesso.

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