Quando la vescica si infiamma, la causa è un batterio già presente nella flora intestinale. Come affrontarlo?
Fonte articolo: IRCCS Humanitas Research Hospital
Talvolta una particolare assunzione di farmaci, oppure la reazione di molecole irritanti contenute all’interno di specifici prodotti per l’igiene intima o anche nei gel spermicidi, possono dare luogo a bruciore, in particolare durante la minzione. È un segnale inequivocabile: si sta manifestando la cistite, un’infiammazione della vescica, più o meno acuta, talvolta con connotati cronici, ricondotta generalmente a un’infezione batterica.
Gli aspetti cronici riguardano prevalentemente non tanto le infiammazioni di carattere batterico, quanto altre legate a fattori diversificati, in genere scatenati dall’uso di farmaci o da particolari trattamenti chimici. In generale, la cistite non è pericolosa per la salute, a meno che non colpisca i reni; presenta essenzialmente degli aspetti di fastidio e dolore, attivati dai germi che popolano l’ultimo tratto dell’intestino o, più spesso, dall’Escherichia coli.
Le cistiti batteriche sono certamente le più frequenti e le loro cause sono le più diverse e nello stesso tempo più difficilmente rilevabili da parte del medico. Sono le donne a esserne più frequentemente colpite, soprattutto in età fertile, predisposte dalla conformazione anatomica e dalle abitudini comportamentali.
L’infiammazione vescicale prende origine dai batteri residenti nella flora intestinale, che concorrono alla contaminazione delle vie urinarie. Può ripetersi nel tempo; in questi casi, è opportuno rivolgersi a un medico per escludere eventuali alterazioni che vanno aggiungono ad aggiungersi alle cause canoniche dell’infezione, e per prevenire le complicanze sopraggiunte ai reni.
I sintomi più rappresentativi, ma non sono esclusivi (solo un confronto medico può accertarlo), sono: dolore sovrapubico; senso di peso perineale; aumento della frequenza minzionale; urgenza, necessità impellente di urinare, con talvolta incontinenza da urgenza; bruciore e/o dolore durante la minzione; senso di incompleto svuotamento; ematuria (sangue nelle urine). Possono manifestarsi sia simultaneamente che singolarmente, al variare dell’intensità, la numerosità o la frequenza.
Leggi anche: Flomax: cosa può accadere esagerando col medicinale
La prevenzione si inscrive nell’ambito dell’igiene personale, in specifica concomitanza con rapporti sessuali; l’alimentazione è però fondamentale per il buon funzionamento dell’intestino, in quanto costituisce la fonte dei batteri, insieme all’abitudine regolare di bere acqua, all’evacuazione giornaliera e regolare, e stress al minimo. Per le donne, è importante la corretta cura dell’apparato genitale.
Leggi anche: Analisi sangue, questi valori possono indicare un tumore
La cistite viene diagnosticata preliminarmente tramite l’analisi delle urine e l’urinocoltura per accertare la presenza dei batteri interessati. Per la cura, invece, da infezione batterica, si ricorre generalmente all’assunzione di antibiotici; bastano però i primi sintomi per fare uso di un disinfettante urinario come la fosfomicina, assunto una sola volta per via orale ma sotto autorizzazione medica, o dei trattamenti antidolorifici o antispastici, ma ai soli fini alleviarne il fastidio.