La Fondazione Inarcassa si fa portavoce del problema sulla cessione del credito: con i cambi normativi migliaia di lavoratori non possono richiederlo
In Italia c’è un vero e proprio paradosso che riguarda i cambi normativi legati al Superbonus edilizio. Se da una parte crescono le perizie tecniche di asseverazione, dall’altro lato crolla la liquidità di imprese e professionisti. A sottolineare il problema è la Fondazione Inarcassa.
La Federazione fa infatti notare come la capacità di recupero in termini di efficientamento energetico del patrimonio edilizio italiano non corrisponda una altrettanto efficace capacità remunerativa del sistema. La causa di questo problema, per il Presidente della Fondazione Franco Fietta , va annoverata in interventi normativi maldestri, facendo chiaro riferimento alle modifiche sul meccanismo della cessione del credito.
Attraverso due Decreti Legge, lo Stato ha messo uno stop alla cessione infinita. Il credito d’imposta adesso può essere ceduto solo una volta, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo, a società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, o a imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
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Ad oggi la maggior parte degli istituti bancari ha comunicato alla propria clientela di aver esaurito il plafond previsto per l’acquisto dei crediti d’imposta o di essere in procinto di farlo. Sono state quindi interrotte anche le operazioni in itinere. Questo significa che i professionisti non possono cedere i crediti d’imposta e soddisfare i propri fornitori.
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Questa situazione rischia di produrre effetti negativi per tutto il settore edile. La Federazione Inarcassa spiega che ora si è nella situazione che sempre più ingegneri ed architetti liberi professionisti hanno un monte di crediti acquisti non cedibili sul mercato. Tutti i professionisti devono valutare con estrema attenzione le nuove richieste di lavoro.
Quello che si chiede è che il Governo rifletta su quello che sta accadendo per apportare con urgenza i giusti correttivi all’impianto normativo, con la previsione di almeno un’ultima cessione dei crediti d’imposta tra istituti bancari e privati, per allargare il mercato disponibile.