Glifosato, la pasta bio viene prodotta senza l’erbicida

Sul sito di Federbio è stato pubblicato un risultato che la pasta bio ha ottenuto dopo alcuni test svolti dalla rivista svizzera K-tipp riguardo la presenza o meno di glifosato e altri erbicidi

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Pasta bio e glifosato (foto Adobe)

La rivista ha preso in esame 18 pacchi di pasta di cui 5 provenienti da aziende che praticano l’agricoltura biologica e 13 da aziende che praticano modelli di agricoltura tradizionale. Il risultato è che in ben 10 dei 13 prodotti convenzionali è stata riscontrata la presenza di glifosato.

Come specificato dalla rivista stessa, la percentuale di questo erbicida da più parti ritenuto cancerogeno è comunque inferiore ai limiti stabiliti dalla legge ma si tratta comunque di un risultato che deve far riflettere. Soprattutto perché invece come specificato dagli esperti di K-tipp in nessuno dei 5 pacchi di pasta biologici esaminati sono state riscontrate tracce di glifosato.

Si tratta questo di un risultato ottimo per i produttori bio e la dimostrazione che è possibile produrre pasta senza utilizzare pesticidi. La questione del glifosato è particolarmente delicata dato che l’anno scorso è emerso uno studio che ha dimostrato come la maggior parte degli studi che sono stati sottoposti alle autorità europee da parte dell’industria a riprova della sicurezza del glifosato in realtà non avrebbero superato gli standard scientifici internazionali dell’OECD.

Alla fine di quest’anno per l’Unione Europea arriverà la data di scadenza del permesso concesso per l’utilizzo proprio di questa sostanza che nel 2015 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha bollato come probabilmente cancerogena per l’essere umano.

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E come riportato anche dal sito Corporate Europe Observatory anche i nuovi studi sottoposti all’Unione Europea da otto grandi produttori di glifosato, uniti in un consorzio guidato da Bayer, sarebbero in realtà gli stessi già presentati in passato e che sono stati già ritenuti poco o per nulla attendibili dagli esperti in tossicologia genetica cui SumOfUs ha chiesto una analisi imparziale.

È bene quindi tenere gli occhi aperti per conoscere i produttori e i prodotti che riescono a darci qualità senza ricorrere a sostanze che potrebbero avere effetti a lungo termine sulla salute di intere generazioni di consumatori e sulla biodiversità. Perchè rischiare se possiamo farne a meno?

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