In occasione della Seconda Giornata Italiana della Lana che si è tenuta lo scorso 9 aprile promossa da Gomitolorosa e Legambiente, è arrivato l’appello da queste due associazioni perché si riduca lo spreco della lana e se ne incentivi il recupero
Sembra una assurdità eppure nel momento in cui inizia la tosatura delle pecore da lana in Italia una parte del prodotto deve essere buttata perché la richiesta del mercato è inferiore alla produzione. Dare voce a una filiera in difficoltà, creare un circolo virtuoso con cui si trasforma un rifiuto in un momento di coesione sociale e riscoprire il valore di questo materiale: sono questi gli scopi che Gomitolorosa e Legambiente si sono dati e che vengono portati avanti non solo nella Giornata Nazionale della Lana ma anche nelle attività della Onlus.
Come si legge sul sito ufficiale di Gomitolorosa infatti l’intento principale proprio della seconda edizione della Giornata Nazionale della Lana “è quello di portare a conoscenza di sempre più persone la preziosità del prodotto lana, evidenziare le criticità che incontra la filiera, sottolineare le difficoltà di un suo redditizio posizionamento sul mercato” per cercare quindi di aiutare i produttori ma allo stesso tempo trovare modi per “sensibilizzare le istituzioni sui percorsi che si potrebbero intraprendere proponendo delle norme che agevolino la ripresa dell’utilizzo di questa fibra, una volta centrale nella vita delle comunità“.
Sempre il sito ufficiale di Gomitolorosa si ricorda come la lana, un materiale antichissimo che l’uomo utilizza da oltre 10mila anni, è stato non solo un valore economico ma anche un valore sociale di moltissime comunità.
Ma la Giornata Nazionale della Lana è anche un momento per cercare di ridurre un’altra fonte di spreco e di rifiuti. Purtroppo infatti il mercato della lana non è in grado di accogliere tutto ciò che viene prodotto e quindi parte di quello che potrebbe trasformarsi in gomitoli va in realtà semplicemente a rotoli.
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Questo, e abbiamo imparato a nostre spese come cittadini a fare questa sorta di ragionamento, genera quindi uno spreco. Perché se una risorsa viene prodotta e poi non viene utilizzata le risorse che a loro volta sono servite per la sua creazione sono andate perdute. E questo non ce lo possiamo permettere più.
Gomitolorosa lavora dal 2012 proprio per ridurre gli sprechi di lana del prodotto italiano e costruisce progetti in cui la lana diventa oggetto di terapia. Ci sono infatti diversi studi che mostrano come il lavoro a maglia e quello all’uncinetto siano in grado di ridurre i livelli di stress, dato che realizzare qualcosa con le mani dovendosi concentrare su movimenti facili ma ripetuti costituisce una sorta di meditazione guidata che quindi aiuta la mente a concentrarsi su cose che non generano ansia o stress.
In più, i movimenti ripetuti generano anche un aumento nella serotonina, come sottolineato anche dallo Anxiety Resource Center. Prendere in mano un gomitolo di lana è quindi una esperienza che può aiutarci nella gestione dell’ansia e dello stress e allo stesso tempo aiutare una filiera produttiva che in realtà per secoli è stata cuore pulsante di molte comunità.