Dopo il traumatico rincaro, i carburanti scendono progressivamente, calmierati dal costo dei beni raffinati. Cosa sta succedendo
Nelle ultime settimane, gli automobilisti hanno finalmente ripreso a respirare grazie al costo del carburante andato via via scendendo. L’inversione di tendenza, dopo il superamento del picco dei 2 euro al litro sia per la benzina che per il gasolio, ha preso avvio non tanto da un ragionevole assestamento del costo del greggio, quanto dall’iniziativa del governo di tagliare le accise statali: un taglio netto, sebbene provvisorio, ma soprattutto rapido.
La sforbiciata di circa 25 centesimi è stata sufficiente a portare una tregua in seno a questa aggressione dei prezzi a danno dei consumatori; gli automobilisti hanno reagito di conseguenza, “assaltando” le stazioni di rifornimento in una corsa al pieno tutt’altro che rinviabile. Il ribasso dei prezzi del carburante non è servito soltanto a salvaguardare il portafoglio dei proprietari di mezzi privati, ma anche a contenere i prezzi di quei beni e prodotti sui quali incide anche il prezzo dell’autotrasporto.
Benzina e diesel, anche in questo caso le tariffe premiano chi fa da sé
Gli effetti collaterali più duri si sono manifestati tra i beni di prima necessità che, con gli aumenti sull’autotrasporto, hanno coinvolto la platea più ampia dei cittadini, quella dei consumatori, ripercuotendosi improvvisamente sul loro portafoglio. Eppure, almeno dall’osservatorio delle pompe di benzina e gasolio, si sta oggi vivendo uno scenario tutto sommato non previsto, almeno nei tempi rapidi del fenomeno.
Cala il greggio: oggi il Brent è arrivato a 101 dollari. Meno prevedibile è la sensibile scesa dei prezzi, e ancor più sorprendente, quella delle quotazioni dei prodotti raffinati. Tale congiuntura ha permesso alle compagnie, se non altro, di lasciare invariati i prezzi dei carburanti, e – senza esagerazioni – proseguire il livellamento. E sta avvenendo secondo tratti insoliti.
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Se ci stiamo abituando oramai alla modalità “servito” stabilizzata sull’1,9 euro al litro, la sorpresa arriva dal self-service giunta a 1,77 euro al litro: il prezzo medio della benzina è ora di 1,768 euro al litro; quello del diesel è di 1,763 euro al litro; il metano, invece, si trova ancora sugli 2,211 euro al litro. Confrontando, il servito rileva le seguenti medie: 1,900 euro/litro per la benzina; 1,897 euro/litro per il diesel; e 2,226 euro/litro, il metano.
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Il prezzo medio attuale del Gpl si attesta a 0,841 eurolitro (self-service) e 0,853 euro (modalità servito) per un litro; un litro di Gnl costa mediamente 2,769 euro/litro, ma al servito, 2,801 euro/litro. Ovvia la maggiorazione del carburante in autostrada, anche se tuttavia presenta la convenienza del momento. Se vogliamo ottenere un ribasso significativo, dirigiamoci allora alle pompe bianche, ossia alle stazioni di servizio indipendenti, dove si risparmiano, per ogni tipo di carburante, ulteriormente dai 2 ai 10 centesimi al litro.