In arrivo aumenti in busta paga fino a 117 euro al mese con l’aggiunta degli arretrati. E’ l’effetto del rinnovo del contratto
Il 2022 è l’anno dei cambiamenti in termini di pagamenti. Il taglio delle imposte sul reddito, le rivalutazioni delle pensioni e i rinnovi contrattuali di alcune categorie, stanno modificando le buste paga e gli stipendi dei cittadini. Cambiano anche le misure di sostegno alle famiglie con l’assegno unico universale che ha sostituito gran parte delle detrazioni.
Infine, altro caso che ha modificato le entrate dei lavoratori è il rinnovo di diversi contratti collettivi nazionali di categoria. Il rinnovo porterà alcuni aumenti in busta paga che in certi casi saranno più sostanziosi. Infatti, per quanto riguarda i dipendenti pubblici, è previsto un aumento importante e il recupero degli arretrati.
Rinnovo del contratto, ricco aumento in busta paga
In particolar modo, si ritroveranno 117 euro in più in busta paga i funzionari pubblici. Inoltre, a causa del ritardo del rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria, a costoro spetteranno anche gli arretrati. Questi ultimi riguarderanno le annualità compre tra il 2019 e il 2021 inclusi.
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L’erogazione prevista avverrà in un’unica soluzione e riguarda 2.545 euro lordi medi per i funzionari pubblici di terza fascia. Questa cifra scende a 1.906 euro lordi medi per i dipendenti pubblici di seconda area e a 1.680 euro lordi medi per gli operatori della prima area. Il pagamento dovrebbe avvenire durante il mese di maggio.
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Quella dei rinnovi contrattuali rientra nell’operazione più ampia dell’esecutivo tesa ad affrontare le ripercussioni economiche conseguenti alla pandemia. Aumenti, rivalutazioni e tagli delle imposte sul reddito delle persone fisiche sono azioni tese a non lasciare che le famiglie perdano potere d’acquisto.
Un altro rinnovo contrattuale importante e atteso da quattro anni è quello legato al comparto ferroviario. E’ stato infatti, rinnovato il contratto collettino nazionale dei lavoratori del settore ferroviario e di Ferrovie dello Stato. L’accordo riguarda 80mila lavoratori e riconosce un aumento che si aggira intorno ai 110 euro al mese.
