Accendere un mutuo significa anche scegliere tra alcune opzioni di rimborso. Questi cittadini avranno una brutta sorpresa
Il mutuo è il modo più frequente per avere accesso al denaro per comprare una casa. In tempi di crisi economica a maggior ragione. Oltretutto il lavoro è diventato sempre più flessibile e sempre meno stabile, per cui offrire garanzie adeguate alla banca non è semplice. Ed in alcuni casi le banche cercano di adeguarsi al mercato odierno. Ad esempio con il mutuo 100%, che consente di chiedere un prestito per l’intera cifra dell’immobile, ovviemente a fronte di detrminate garanzie economiche, come l’ipoteca su una casa o una firma di un garante.
Dopo aver superato il primo step, ovvero aver trovato una banca disposta a concedere un mutuo, si deve trattare per la formula più adeguata. Questa fase contrattuale è un punto d’incontro tra le esigenze della banca e la disponibilità del richiedente. Generalmente, e generalizzando, si può dire le la prima macro-opzione è scegliere se si predilige una restituzione con rate a tasso fisso o variabile.
Mutuo, cosa sta succedendo ai tassi d’interesse?
Chi opta per il tasso fisso in qualche modo ha la possibilità di controllare le proprie spese, soprattutto se la restituzione del prestito del mutuo è pluridecennale. Se si sceglie il tasso variabile si deve avere molta fiducia sull’andamento del mercato. Al momento, ad esempio, il tasso di interesse è molto aumentato. Sembra che il rimborso di un mutuo acceso oggi costa in media 12.000 euro in più rispetto all’anno scorso.
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Di conseguenza, chi ha acceso un mutuo a tasso fisso lo scorso anno può stare tranquillo. Chi ha temporeggiato e si trova a farlo oggi invece si mangia le mani. Allo stesso modo chi ha optato per il tasso variabile del mutuo, si ritroverà dei forti rincari sulle rate. Infatti il parametro Eurirs (preso a riferimento per i mutui a rata fissa, cui poi va sommato lo spread della banca) con scadenza a vent’anni è passato dallo 0,85% di inizio marzo all’1,43% di oggi.