Tari, cosa succede se non si paga la rata di aprile?

Ogni anno gli italiani devono pagare la Tari, la tassa sui rifiuti. Ma cosa accade se non paghiamo una rata o il saldo?

Tari (Adobe)
Tari (Foto Adobe)

Durante il corso dell’anno gli italiani devono pagare allo Stato varie tasse tra cui quella sui rifiuti. La Tari è senza ombra di dubbio una delle tasse pagate più mal volentieri e la data di pagamento non è uguale per tutti dal momento che varia a seconda del Comune di residenza.

A seconda della città in cui si abita la Tari può essere pagata in un’unica soluzione oppure in tre rate. In genere la prima rata ha scadenza ad aprile, la seconda entro luglio e la terza rata entro la fine dell’anno. In molti si chiedono cosa succede si si paga la Tari in ritardo o si dimentica di pagarla: vediamo insieme questo possibile scenario.

Tari, cosa accade quando non si paga

Tari cosa succede se non si paga aprile
Tari (Foto Adobe)

La tassa sui rifiuti è stata introdotta nel 2014 e deve essere pagata da tutti coloro che possiedono a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. La Tari va pagata dal proprietario residente di un immobile, dall’affittuario con contratto di affitto non temporaneo superiore ai 6 mesi e da chi garantisce i servizi nelle aree commerciali e nei locali di multiproprietà.

Leggi anche: Auto, scadenza tra un mese: rischio 400€ di multa

Se paghiamo la Tari in ritardo allora ci vedremo applicare degli interessi di mora: entro le prime due settimane di ritardo la mora sarà dello 0,2% per ogni giorno di ritardo; da 15 a 30 giorni di ritardo scatta una sanzione fissa del 1,5% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale. Se il pagamento è effettuato dal 31° al 90° giorno la mora sale al 1,67% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.

Leggi anche: Intesa Sanpaolo, stangata bonifico: in questo caso costa 20€

Dal 91° giorno fino a un anno, c’è una sanzione fissa del 3,75% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale. Se il contribuente paga la Tari dopo un anno, oltre all’importo dovuto a titolo di tassa sui rifiuti si applica una sanzione pari al 30% dell’imposta. Se la Tari per tanti anni e quindi l’importo complessivo supera i 30mila euro si rischia addirittura il carcere per il reato di evasione fiscale.

In quest’ultimo caso, ovvero quando non la si paga da anni, il Comune delega l‘Agenzia Entrate – Riscossione al recupero coattivo dell’importo. Prima dell’esecuzione forzata è necessaria la notifica della cartella di pagamento. Dopo la consegna al contribuente della cartella esattoriale, devono decorrere almeno 60 giorni prima di poter avviare un pignoramento.

Gestione cookie