Il Governo sta per varare il decreto semplificazioni che anticipa alcune decisioni già prese inserendo anche delle novità
Il tema della lotta all’evasione fiscale torna prepotentemente al centro del tavolo del Governo. E’ in arrivo, infatti, il decreto semplificazioni che prevede interventi indirizzati verso questa direzione. L’obiettivo principale è accelerare la lotta all’evasione attraverso l’utilizzo di nuovi provvedimenti o anticipando quelli che già erano stati predefiniti.
L’obiettivo in prospettiva del Governo, infatti, è quello di ridurre l’evasione fiscale del 40% entro il 2026, data che coincide con la fine dei finanziamenti del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il piano riguarda gli investimenti previsti dall’Unione europea per rilanciare l’economia dei paesi membri colpiti dalla pandemia.
L’Italia punta a mantenere gli impegni presi con l’Europa tra i quali aumentare il Pil attraverso l’emersione di redditi nascosti. Tra i provvedimenti in via di definizione è previsto l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i regimi contabili forfettari. Si tratta dei regimi specifici ai quali è concesso di pagare una tassa fissa del 15% sul fatturato.
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Per questi regimi, infatti, era incerto l’obbligo di presentare fatture elettroniche e il discorso era stato rimandato. Il decreto semplificazioni intende rendere definitivamente obbligatoria la trasmissione di fatture elettroniche anche per coloro che rientrano in questo regime. Si tratta di un regime che oltre a permettere di pagare l’imposta fissa al 15%, gode anche di una tenuta contabile semplificata.
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Possono aderire al regime forfettario coloro che si occupano di un’attività di impresa, arte o professione in forma individuale. Sono previsti alcuni requisiti per poter accedere al regime agevolato che, anche per il 2022, permette l’imposizione dell’imposta sostitutiva del 5% per i primi cinque anni di attività.
L’imposta unica del 15% fissata per coloro che aderiscono al regime agevolato, sostituisce le imposte sui redditi, le addizionali regionali e comunali e l’Irap. Tra i requisiti rimane quello relativo al reddito massimo. Possono, infatti, accedere al regime forfettario coloro che non superano 65.000 euro di ricavi o compensi.