Nonostante nel corso degli ultimi anni si sia registrata una flessione nel consumo della loro carne, gli agnelli continuano ad essere trasportati in massa e molto spesso in condizioni indegne. Perchè?
ENPA e Animal Equality hanno chiesto ed ottenuto dal Ministero della Salute che a tutte le Province, le Regioni e gli organi del Ministero dell’Interno sia stata inviata una richiesta di aumentare i controlli su strada proprio in occasione delle festività pasquali e proprio con lo scopo di vigilare sulle condizioni di trasporto degli agnelli.
Arrivano ai mattatoi stremati, dentro furgoni che sono alla stregua di forni crematori con il rischio di morire lungo il tragitto senza che nessuno se ne accorga ed essere poi trattati come un rifiuto. Gli agnelli, simbolo della Pasqua per molti, continuano a viaggiare sulle strade che dagli allevamenti in Spagna, Polonia e Romania li conducono a una fine prematura ma che non per forza deve anche essere contornata di inutile sofferenza.
Ed è per evitare che questi animali siano ancora oggetto di trasporti indecorosi, pericolosi e in netta infrazione alle norme vigenti che il Ministero della Salute ha deciso di intensificare i controlli. Anche perchè nonostante esistano norme specifiche riguardo il trasporto di animali vivi, sono troppe ancora le aziende che per lucro cercano di aggirare queste normative.
Come riporta il comunicato di ENPA, le associazioni come Animal Welfare Foundation che dal 2018 si muovono sulle strade per documentare la crudeltà nei confronti degli agnelli, hanno registrato diversi casi in cui animali non ancora arrivati allo svezzamento sono stati trasportati per 30 ore di fila oppure senza lettiera o protezioni esposti ad intemperie senza poter mangiare o bere.
Altri casi documentati hanno visto il trasporto di animali che sono arrivati morti o in fin di vita ai macelli, dopo aver viaggiato ammassati gli uni sugli altri con le teste addirittura schiacciate contro i soffitti dei camion. Da ultimi agnelli morti trascinati semplicemente giù dai camion e non opportunamente registrati. Se è vero che la fine ultima cui gli agnelli che nascono negli allevamenti sono destinati è il trasformarsi in costolette questo però non significa che nella loro breve vita devono essere necessariamente trattati come oggetti.
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Anche perché, oltre alle violazioni delle norme c’è il pericolo che le condizioni di viaggio generino situazioni in cui si sviluppano malattie. Scrivono le associazioni: “È più urgente che mai continuare a vigilare su questi trasporti, denunciando quelle compagnie che continuano a violare le normative europee e a infliggere agli animali continue e inutili sofferenze“. E la speranza è che anche il Parlamento Europeo cambi il proprio punto di vista dopo che, a inizio anno, ha semplicemente sminuito le problematiche legate al trasporto degli animali vivi bocciando il report della commissione d’inchiesta ANIT.