L’intelligenza artificiale di Google per tenere al sicuro le persone in difficoltà

Google ha implementato gli algoritmi che gestiscono l’intelligenza artificiale che si occupa di rispondere alle nostre domande in modo tale da poter fornire un sostegno a chi si trova in una condizione psicologica delicata e sta utilizzando il motore di ricerca per trovare una risposta

google ai ricerca sicura
Google, IA per ricerche sicure (foto Adobe)

Sul blog ufficiale di Google c’è un lungo articolo che spiega come Google abbia implementato l’intelligenza artificiale per avere “ricerche sicure”. ma non si tratta di tenere semplicemente a bada le fake news quanto di allenare i famosi algoritmi MUM e Berth a riconoscere quando chi si trova ad utilizzare il motore di ricerca lo sta facendo per trovare risposte ad una possibile crisi psicologica o emotiva che sta attraversando.

Perché come è vero che si usa Google per ricordare qualunque cosa, è anche vero che ormai metà della popolazione europea utilizza il motore di ricerca anche per avere consigli su ciò che concerne la propria salute fisica. In questa percentuale, che probabilmente potremmo estendere a tutto il globo senza doverla cambiare di molto, rientrano poi anche quei soggetti che invece si trovano ad attraversare un momento personale difficile e si ritrovano a chiedere a Google una risposta che non trovano dentro di sé o nelle persone che hanno intorno.

E come spiega il post a firma di Pandu Nayak, Google Fellow and Vice President, Search, “le persone quando hanno una crisi personale cercano in tutti i modi possibili e non è sempre ovvio per noi che hanno bisogno di aiuto. E se non siamo in grado di riconoscerlo, non possiamo codificare i nostri sistemi per mostrare a queste persone i risultati più utili”.

Leggi anche: Il fast fashion si certifica, Changing Markets denuncia: “Green” solo i…

Leggi anche: Pescatori spazzini del mare, un progetto di Fedagripesca-Confcooperative

E in questo torna utile addestrare le intelligenze artificiali con il machine learning in modo tale che possano riconoscere i pattern linguistici che sono sintomo di una necessità di aiuto. Tra le cose che i nuovi algoritmi di MUM e Berth sono in grado di fare c’è riuscire con più facilità ad escludere i risultati di ricerca potenzialmente dannosi.

Uno degli aspetti più interessanti del lavoro che Google sta facendo è il fatto che MUM è in grado di lavorare con ben 75 lingue diverse, il che significa che è in grado di fornire una protezione ad ampio spettro. L’intelligenza artificiale viene utilizzata non solo per escludere le pagine potenzialmente dannose o che generano contenuti inutili, il cosiddetto spam, ma con i miglioramenti apportati a MUM la protezione contro lo spam verrà migliorata ed estesa anche verso le lingue che l’algoritmo deve ancora studiare bene.

Gestione cookie