Un milione di beneficiari al traguardo della seconda tranche del Reddito di Cittadinanza. Cosa succede con la scadenza delle rate?
Al varo della misura, le famiglie che hanno richiesto del Reddito o della Pensione di Cittadinanza erano all’incirca un milione e mezzo; oggi si contano quasi 2 milioni e 800mila percettori. Insomma, nonostante i requisiti stringenti, la misura assistenziale a favore del reddito e della pensione ha registrato un successo prevedibilmente auspicato, riflesso – in altri termini – delle iperboliche difficoltà contingenti all’attuale periodo storico, sovente sterile di progettualità a lungo termine ma fecondo dei contigui scossoni al tenore di vita.
I provvedimenti dello Stato hanno consentito di rafforzare lo strumento economico, accompagnando la sua erogazione con strumenti collaterali, quali il beneficio integrativo di ulteriori piccoli bonus – una sorta di “ricariche” – e il perfezionamento con l’Assegno unico circolare. In un momento come questo, il raggio degli aiuti si sta dimostrando sufficientemente ampio da consentire allo Stato di sperare nell’ammortizzazione delle calamità, recenti e presenti, da parte dei cittadini e delle famiglie in stato di necessità.
Le integrazioni vanno a irrobustire l’importo mensile del Reddito o della Pensione di Cittadinanza senza intaccare la sua efficacia e senza nulla togliere al cittadino; infatti, le misure sono state studiate per non concorrere alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF e perciò non si corre il rischio che un’eventuale rivalutazione possa formulare delle conseguenti riduzioni o revoche delle somme.
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Il tempo in cui le famiglie si trovano in una condizione di disagio economico è il fattore di riferimento su cui si valuta sulle medesime l’efficacia della misura. Il Reddito di Cittadinanza fissa il suo obiettivo assistenziale con una durata dei versamenti a 18 mesi continuativi. Ciò significa che coloro che hanno percepito questo reddito sin dalla prima mensilità, ovvero dal mese di aprile 2019 fino al settembre 2020, hanno visto un mese di sospensione della misura e infine la ripartenza per altri 18 mesi continuativi.
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Quindi, il prossimo termine è il 30 aprile 2022. Se per un milione circa di individui si tratta dell’ultima mensilità del Reddito di Cittadinanza (niente sospensione per Pensione di cittadinanza) quella di questo mese, il sussidio offre l’opportunità di rinnovo ancora di un anno e mezzo. Non ci sono limiti al numero di rinnovi, secondo la normativa: ancora una volta, chi finora ha beneficiato di 36 mesi più un mese di interruzione, potrà di nuovo inoltrare la domanda.