Tutti gli automobilisti una volta all’anno devono pagare il bollo auto per non incorrere in sanzioni. Se lo si paga dopo un anno succede questo
Tra le tasse che gli italiani pagano più malvolentieri, seppure una sola volta all’anno, c’è sicuramente il bollo auto. Tutti coloro che hanno un veicolo iscritto regolarmente al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) dovranno pagare questa tassa entro 12 +1 mese dalla sua naturale scadenza.
Molti però si dimenticano di pagare il bollo entro la scadenza prevista incorrendo così in more e sanzioni che possono essere più o meno elevate e che variano a seconda dei giorni di ritardo sul pagamento. Le cose cambiano notevolmente quando, però, il pagamento del bollo auto avviene un anno dopo la scadenza.
Il bollo auto in Italia è gestito dalle singole regione o dalle province autonome di Trento e di Bolzano. Le uniche eccezioni riguardano la Sardegna e Friuli Venezia Giulia, enti locali in cui la gestione è affidata direttamente all’Agenzia delle entrate che, a livello nazionale, si occupa comunque della verifica del pagamento del bollo, nonché dell’emissione di sanzioni.
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Se ritardiamo nel pagamento del bollo, come detto, dobbiamo versare gli interessi di mora e le relative sanzioni che aumentano a seconda dei giorni di ritardo. Saldando il debito entro 14 giorni tramite ravvedimento operoso, l’incremento è pari allo 0,1% del totale del bollo per ogni giorno di ritardo; tra il quindicesimo ed il trentesimo giorno l’ammenda sale fino all’1,50%; tra i 30 e i 90 giorni l’aumento è dell’1,67%, mentre oltre tale soglia, ma sempre entro l’anno di ritardo, raggiunge il 3,75%.
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Le cose si complicano se dopo un anno ancora non abbiamo pagato in bollo: in questo caso la sanzione arriva fino al 30% dell’importo dovuto per il bollo: ad essa, inoltre, si aggiungono gli interessi, pari allo 0,5% per ogni sei mesi di ritardo. Situazione ancora peggiore per chi non lo paga da tre anni: in questo caso si può incorrere nella riscossione coattiva per la quale è previsto il fermo amministrativo dell’autovettura e il pignoramento del conto corrente del proprietario della stessa.
L’ultima e più estrema conseguenza, invece, è il ritiro della targa dell’autovettura e la sua cancellazione dal Pubblico registro automobilistico. In questo caso se si vuole utilizzare di nuovo la vettura dopo aver saldato il debito, bisogno procedere ad una nuova immatricolazione dello stesso.