La busta paga sarà variata dalle modifiche sulle tassazioni introdotte dalla Legge Bilancio 2022. Chi ne beneficerà di più?
Saper leggere una busta paga non è semplice. Dunque molti lavoratori dipendenti ricorrono ai Caf o agli economati dell’azienda datore di lavoro per capire ogni mese le voci che riguardano indennità, tagli, ferie non godute etc. Quello che è certo, e facilmente comprensibile, è la detrazione Irpef, che è voce sempre presente nel documento che accompagna lo stipendio.
L’Irpef incide non poco sull’importo finale del netto dello stipendio. Infatti, al momento, i la pressione fiscale per i lavoratori dipendenti va dal 23% al 43%. Ma sono novità introdotte da quest’anno. Fino allo scorso anno, per i redditi dai 28.001 euro ai 55.000 euro l’aliquota era uniformemente del 38%.
Ma la crisi economica, e la necessità di rilanciare i consumi, hanno portato il Governo a varare delle modifiche sulle aliquote, ed in parte anche agli scaglioni di reddito. La Legge Bilancio ha formalizzato queste variazioni, che porteranno a conseguenti aumenti del netto in busta paga.
Busta paga, cosa cambia dalla Legge Bilancio 2022
La busta paga dei dipendenti sopra i 15.000 euro di reddito è senza dubbio quella considerata utile ai consumi. Presumibilmente, chi guadagna meno di 15.000 euro l’anno e magari deve anche mantenere una famiglia, non ha molto denaro a disposizione da “scialare” in vacanze e beni oltre il necessario per una sopravvivenza dignitosa. Di conseguenza, l’aliquota per lo scaglione di reddito da 0 a 15.000 euro è rimasta invariata al 23%.
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Chi invece beneficerà dei tagli fiscali sono tutti coloro il cui stipendio supera i 15.000 euro annui. Nello specifico la fascia tra i 15.001 e 28.000 euro potrà contare su un taglio dell’aliquota, che scende dal 27% al 25%. La macrofascia successiva, in precedenza era determinata dai redditi tra i 28.001 e 55.000 euro, con aliquota fissa al 38%.
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Con le modifiche della Legge Bilancio 2022 lo scaglione è stato diviso in due, e le aliquote differenziate per le due fasce. Dunque chi guadagna tra i 28.001 ed i 50.000 euro sarà soggetto a taglio Irpef del 35%, mentre tra i 50.001 ed i 55.000 euro annui la pressione fiscale sarà maggiore, dal 38% al 43%.