Conto corrente, arriva la tassa di guerra?

Si parla nelle voci di corridoio e non solo di una patrimoniale e di una tassa di guerra. Ma per ora il Premier smentisce

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Tasse (Foto Pixabay)

La patrimoniale è un tipo di prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini, ma solo nei confronti dei redditi oltre un certo livello. In Italia ha dei precedenti, ma nonostante negli ultimi anni si sia parlato di una replica, non è stata applicata né presa mai davvero in considerazione. La politica attuale più che toccare i risparmi privati sembra orientarsi molto di più verso l’incentivo dei consumi. Lo hanno dimostrato le misure quali il cashback.

Nonostante ciò, in rete e non solo continuano le minacce dei prelievi forzosi dai conti correnti. Dopo la patrimoniale arriva la tassa di guerra. La proposta è di trovare campo di applicazione nei patrimoni e redditi più alti, da cui attingere per un fondo di solidarietà. Ma si ribadisce, per ora si rimane nel campo delle congetture. Ma ciò non è bastato a tranquillizzare i cittadini.

Conto corrente, la risposta del Premier sulla tassa di guerra e patrimoniale

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Tasse (Foto Pixabay)

La minaccia di vedersi toccare il conto corrente viene vissuta generalmente come una forma di furto. E’ tanto il timore che bastano voci ufficiose per scatenare il panico collettivo. Non perché di fondo non ci siano delle basi concrete. Difatti una nuova patrimoniale è una delle proposte che arrivano dall’UE, ma ovviamente sotto forma di linea guida, non di imposizione.

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Ed invece sembra che l’esecutivo abbia scelto altre strade per risanare i conti pubblici. L’incentivo a far circolare più denaro e la ristabilizzazione di un tenore economico medio migliore. Lo testimonia il taglio sulle accise Irpef per i dipendenti di facia media, ovvero sopra i 15.000 euro.

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Di conseguenza sembra poco probabile che una patrimoniale arrivi a breve, ed a maggior ragione una tassa di guerra. Significherebbe un netto cambio di direzione dell’esecutivo. Certo, le emergenze mettono in discussione qualunque stabilità politica, ma se non ci è riuscito finora il Covid non è detto che ci riesca la guerra. Il Premier ribadisce un no secco.

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