È notizia di questi giorni il fatto che la Corte Costituzionale si sia espressa, semplificando, riguardo la questione del cognome da attribuire ai figli
La norma presa in esame dalla Corte in realtà è composta da due norme diverse, entrambe legate ai cognomi che vengono dati ai bambini nel momento in cui vengono registrati all’anagrafe.
La decisione della Corte Costituzionale è stata quella di ritenere discriminatorio e lesivo dell’identità dei figli la norma secondo cui veniva attribuito in automatico il cognome paterno in caso di non accordo tra i genitori sulla scelta del cognome da attribuire.
Tutta la vicenda della pronuncia della Corte di Cassazione è iniziata nel 2020 in Basilicata quando una coppia ha provato a chiedere al tribunale di poter dare al proprio figlio appena nato solo il cognome della madre in modo tale che avesse lo stesso cognome degli altri fratelli, che a loro volta avevano solo il cognome della madre perché riconosciuti tardivamente dall’altro genitore. I tentativi da parte della coppia di avere una sentenza favorevole sono stati però inutili e la questione è finita davanti ai giudici della Corte Costituzionale.
Questa sentenza, che deve comunque essere ancora depositata, apre la strada a un cambiamento che però per essere veramente ritenuto tale deve passare attraverso il legislatore. Intanto, però, vediamo che cosa è possibile fare adesso.
Quello che stabilisce la Corte Costituzionale è che non c’è più l’automatismo per cui a un bambino va attribuito per forza, in mancanza di accordo sul cognome, quello paterno. I genitori possono decidere di dare al proprio figlio entrambi i propri cognomi nell’ordine che ritengono più opportuno. Il doppio cognome viene attribuito anche quando non viene esplicitamente dichiarato dai genitori quale dei due cognomi vuole essere dato al bambino o alla bambina. La stessa Corte ha poi ribadito che è possibile, se c’è accordo tra i genitori, dare al figlio o alla figlia solo il cognome della madre.
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Per i genitori che nel prossimo futuro si apprestano quindi ad accogliere un bambino o una bambina nella loro famiglia dovranno, oltre a decidere il nome, anche decidere quale cognome ed eventualmente l’ordine di più cognomi nel momento della registrazione all’anagrafe. Per ora l’ordine con cui verranno registrati i cognomi viene lasciato ai genitori oppure si chiede a un giudice di esprimersi riguardo l’ordine. Quella che è la speranza di molti è che dopo questa pronuncia della Corte Costituzionale arrivino norme chiare che contemplino la casistica senza che ci sia necessariamente ricorso a un giudice.
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Sui social si è scatenata una polemica in particolare riguardo a ciò che potrebbe accadere con questo sistema a partire dalla seconda generazione in poi. Vale però la pena ricordare quello che viene fatto in Spagna dove il doppio cognome è la prassi. Nel momento in cui viene registrato un bambino o una bambina il cognome rimane composto da due elementi e ciascun genitore sceglie quale dei due cognomi attribuire al neonato. Non ci sarà quindi il rischio di trovarsi tra due o tre generazioni con persone che avranno bisogno di due righe per firmare con il proprio nome e cognome completo: basterà seguire l’esempio degli altri paesi europei.