Agenzia delle Entrate, multe entro l’estate per queste vedove

Alla morte del coniuge, spetta alla vedova regolarizzare le posizioni fiscali rimaste aperte relative al defunto. Di cosa stiamo parlando

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Agenzia delle Entrate (Foto Adobe)

Come è del tutto comprensibile, quando sopraggiunge la morte di un coniuge si apre tendenzialmente un periodo di fisiologico smarrimento, non solo da un punto di vista affettivo ma anche in senso decisamente più materiale, economico e finanziario. Sì, perché è necessario regolarizzare la posizione di quei beni intestati – ad esempio – al marito, con gli eventuali oneri di imposta che essi comportano.

Se per alcuni subentra una prospettiva imprevista – in senso positivo o negativo, che dir si voglia – con l’apertura del testamento, alle vedove, così come a qualunque altro erede diretto, è richiesto – malgrado tutto – di accompagnare il dolore dell’infausto momento con una buona e necessaria dose di lucidità da applicare al vuoto, negli appuntamenti del Fisco, lasciato aperto dal titolare deceduto.

Agenzia delle Entrate, la scadenza entro il 31 maggio

Agenzia delle Entrate stretta scontrini
Agenzia delle Entrate (Foto ANSA)

Il difficile momento può far dimenticare alcune incombenze successive alla perdita del de cuius ma, come si sa, la legge non ammette giustificazioni e bisogna pertanto provvedere. È bene dunque fare mente locale e programmare tutte le scadenze a carico del defunto per evitare le sanzioni; soprattutto perché ogni mese accompagna un adempimento fiscale da rispettare, alla memoria di ciascun contribuente.

Possono esservi date fisse, come quelle del pagamento del bollo auto e del superbollo ogni 31 gennaio, la cui dimenticanza consta salatissime sanzioni; oppure l’esistenza di alcuni conti correnti intestati al defunti, con importanti somme in giacenza. Un altro esempio ancora è dato dalla scadenza della presentazione delle dichiarazioni dei redditi; si può immaginare che il de cuius fosse stato titolare di partita IVA, e soggetto dunque alla compilazione della dichiarazione redditi Persone Fisiche.

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I tempi di presentazione all’Agenzia delle Entrate sono i medesimi dell’intestatario, quando ancora vivente. Nel caso il decesso sia avvenuto nel 2020 o entro il mese di febbraio 2021, dovrà farsi carico la vedova di depositare entro i termini stabiliti la dichiarazione. Se la morte sia sopraggiunta tra il 1°agosto 2021 e il 30 novembre 2021, il Fisco ha prorogato i termini di 6 mesi, quindi entro il 31 maggio 2022.

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La ritardata presentazione o la sua omissione comporta l’applicazione della sanzione amministrativa che va dal 120 al 240% sulla base delle imposte dovute, ma non inferiore a 250 euro; da 250 a 1.000 euro se le imposte non sono dovute. La sanzione è dal 60 al 120% delle imposte dovute, se la dichiarazione omessa venga presentata prima che sia attivata una qualsiasi attività di accertamento. Non si potrà risparmiare meno di 200 euro: a imposte non dovute la sanzione sarà da 150 a 500 euro.

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