Fino al 15 giugno prossimo, le nuove regole hanno dettato il cambiamento tenendo alta la guardia sull’evoluzione dei contagi. Cosa è cambiato
È entrata nelle nostre borse, nelle nostre tasche, a portata di mano, indossata per ore sul viso; stiamo parlando della mascherina di protezione, divenuto il simbolo di un’emergenza sanitaria che per circa due anni ha travolto le nostre vite, le nostre relazioni, il lavoro, il tenore delle nostre scelte. Sappiamo ormai riconoscerne i modelli, ed è entrata nel paniere regolare degli acquisti.
L’obbligo, inizialmente, della mascherina tout court per poi passare all’obbligo del modello FFP2, maggiormente protettiva rispetto alla mascherina chirurgica, ha costituito una circostanza che ha contrappuntato la gravità dei contagi da Covid-19, di cui, come principali resposabili sono stati designati i contatti umani. I nostri incontri pertanto escono da una trasformazione epocale, sia nella forma sia nella sostanza.
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L’obbligo dei dispositivi di protezione è stato determinato per proteggere le vie respiratorie nei luoghi pubblici al chiuso, dove l’aerazione dei locali non è favorita o non è sufficiente; tutto ciò è dipeso (e dipende) dalla capacità di assembramento dei frequentatori, la quale fino ad oggi ha rilevato il numero opportuno di accessi, a seconda della tipologia dell’area commerciale interessata, del servizio offerto, delle dimensioni dei locali e della previsione di accessi.
I vari decreti legislativi hanno severamente imposto criteri piuttosto precisi, in corrispondenza con le esigenze sanitarie modificate di volta in volta dal monitoraggio delle dinamiche di contagio. Una prova di forza necessaria, non solo per il tentativo di evitare la trasmissione del virus che almeno nelle fasi più drammatiche ha gravato sul carico assistenziale dei pronti soccorso ospedalieri, ma per proseguire, per quanto è stato possibile, ad assolvere ai nostri impegni di vita.
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Dal 1° maggio e fino al 15 giugno prossimo, è in corso un allentamento non certo drastico dell’uso delle protezioni facciali, ma che per le sue stesse modalità non passa inosservato; d’altronde, l’atteggiamento di prudenza, dalle decisioni di governo fino alla responsabilità individuale di ciascuno di noi, è altrettanto fondamentale. Si entra pertanto in un regime di utilizzo obbligatorio e di uso consigliato; di mantenimento dell’obbligo di mascherine FFP2 e di adozione della sola mascherina chirurgica.
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In generale, l’uso della mascherina è raccomandato (quindi, non più obbligatorio) in tutti i tutti i luoghi al chiuso, come negozi, bar, ristoranti e centri commerciali. La mascherina FFP2, invece, è ancora obbligatoria su qualsiasi mezzo di trasporto pubblico, per assistere agli spettacoli, nei locali di intrattenimento, e nel contesto di eventi sportivi in luoghi al chiuso. La novità più importante riguarda gli uffici pubblici: niente più obbligo negli uffici postali.