Per gli utenti WhatsApp è arrivata una novità molto interessante. Una novità che permetterà di riuscire a rispondere ai messaggi senza dover effettivamente neanche più rispondere
Ad annunciare questa novità ci ha pensato lo stesso Mark Zuckerberg mostrando a tutti su Facebook di che cosa si trattava. Se volete provarla dovete solo attendere che la app di messaggistica istantanea si aggiorni all’ultima versione.
Era nell’aria da un po’ ma adesso c’è l’ufficialità: su WhatsApp arrivano le reazioni esattamente come su Facebook. Per rispondere a un messaggio non ci sarà più bisogno neanche di scrivere “ok“, basterà trovare l’emoji del pollice in su.
Dobbiamo aspettare che l’aggiornamento venga distribuito ai quasi 2 miliardi e mezzo di dispositivi che in tutto il mondo hanno installata l’app di messaggistica istantanea del telefonino verde. Nel momento in cui anche il vostro smartphone verrà toccato dall’aggiornamento avrete a vostra disposizione le emoji per rispondere ai messaggi sia nelle chat sia soprattutto nei gruppi.
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A pensarci bene, infatti, questa novità delle emoji aiuterà a ridurre il numero impressionante di messaggi che ci si riesce a scambiare in un gruppo quando si fa una domanda la cui risposta deve essere magari solo “ok” oppure “si” e a cui comunque di solito si risponde utilizzando le emoji del pollice in su oppure con quella della faccina che sorride. Al momento si può rispondere con sei emoji diverse che sono state tutte elencate anche da Mark Zuckerberg su Facebook quando dal suo profilo è arrivato l’annuncio ufficiale di questa nuova funzione: pollice in su, cuore, faccina che si sbellica dalle risate, faccina sorpresa, faccina triste e poi le mani giunte che tanti scambiano ancora per il “dammi il cinque”.
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Sui social e sulle app di messaggistica ci sono ormai dei veri e propri campioni nell’utilizzo delle emoji al posto delle parole ma, è innegabile, molto spesso basta effettivamente una sola parola per rispondere senza perdere troppo tempo. Le emoji permettono di veicolare un pensiero molto rapidamente e, anche se qualcuno inorridisce all’idea che si perda la capacità di scrivere in italiano, sono oggettivamente utili in una grande casistica di situazioni.