I tassi d’interesse per i mutui sono in crescita. Lo conferma l’Eurirs. Cosa conviene, tasso fisso o variabile?
Accendere un mutuo in questo momento storico evidentemente non è vantaggioso. Nonostante la crisi economica la vita va avanti, e le persone hanno desiderio e diritto di acquistare una casa, specie se la prima. Per questo le banche cercano formule agevolate per la prima casa, specialmente per gli under 36.
La prima scelta, seguendo anche il consiglio di un consulente finanziario, è se optare per il tasso d’interesse fisso o variabile. Una decisione determinante per il pagamento dei prossimi deceni di vita. Non è una scelta semplice. Il tasso fisso consente di non avere sorprese, e di poter calcolare mensilmente con assoluta precisione quanto denaro mettere da parte. Questa sicurezza ha però anche il rovescio della medaglia.
Se si accende un mutuo in un periodo storico in cui i tassi d’interesse fissi sono molto alti, anche al variare del mercato al ribasso il rimborso mensile che si deve corrispondere alle banche rimarrà lo stesso. Allo stesso tempo scegliere un mutuo a tasso variabile rende la rata mensile estremamente dipendente dalle oscillazioni del mercato.
Mutui, cosa succede ai tassi d’interesse fissi
Qesto momento storico è particolarmente sfavorevole per i tassi d’interesse fisso. L’Eurirs, l’indice di riferimento dei tassi fissi, è salito fino all’1,80% per quanto riguarda la durata ventennale dei mutui. Il parametro trentennale si attesta all’1,50%. Mentre invece l’indice per il tasso d’interesse variabile, l’Euribor, è sceso dello 0,50%. Da queste premesse chi decide di accendere un mutuo ora dovrebbe orientarsi su un tasso variabile. Ma attenzione. Il tasso variabile vincola alle oscillazioni del mercato per tutta la durata del mutuo.
Leggi anche: Postepay, nuova opzione nell’app: la novità del 2022
Leggi anche: Pensioni INPS, quanto si ottiene con 35 anni di contributi?
Da questi numeri si comprende come la forbice tra tasso d’interesse fisso e variabile al momento si allarghi sempre di più. Ipotizzando un mutuo ventennale si può calcolare che con il tasso fisso si deve corrispondere una rata di oltre 200 euro in più al mese. Ma ci si augura che la crisi economica si allenti e che il mercato immobiliare si riprenda. In questo modo anche i tassi fissi ricominceranno a scendere.