Per i percettori del Reddito di Cittadinanza, il provvedimento del Governo prevede un bonus una tantum. Ecco di quanto sarà
In questi tempi di crisi internazionale, il riflesso condizionato sulla finanze dei singoli cittadini si fa prima prima o poi sentire. La distonia causata dall’aumento del costo delle materie prime e dei beni di prima necessità sta avendo palesi conseguenze sulle persone, ritrovatesi con un calo del potere d’acquisto, lo slancio inflazionistico e una generalizzata diminuzione delle disponibilità economiche ereditata dall’emergenza sanitaria.
Un contributo importante per risollevare la schiena dei milioni di nostri concittadini è dato in tutta evidenza dal Reddito di Cittadinanza, erogato dall’INPS. Si contano oramai 2 milioni e 800mila percettori, riceventi ogni mese le “ricariche” disposte dalla misura di contrasto alla povertà; un modo per mettere in condizione il soggetto a seguire un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro e di inclusione sociale.
Talvolta, i soggetti sono impiegati in un’attività professionale ma che produce un reddito estremamente basso tale da escluderli dai servizi e dalle dinamiche della società. E una delle sfide oggi è quella di contrastare il caro vita che sta gravando sulla collettività; un’istanza che è stata recepita dal Consiglio dei Ministri, impegnato nella lavorazione del Decreto aiuti.
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Alla base del provvedimento si stabilisce sia il rinnovo di alcuni sostegni tutt’ora in pagamento che il potenziamento di altri. Una particolare luce è data dal Bonus 200 euro. Si tratta di un aiuto “universale”, abbraccia lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e beneficiari del Reddito di Cittadinanza, per un totale di 28 milioni di famiglie. Ciascuna delle quali lo riceverà dal rispettivo canale di riscossione.
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Anche se in piena elaborazione, il Governo ha confermato la platea di soggetti investiti dalla misura. Pertanto i lavoratori con un reddito massimo di 35mila euro, dipendenti o autonomi che siano, troveranno i 200 euro integrativi in busta paga (per i primi) o li riceveranno in automatico dal datore di lavoro (per i secondi). Ai pensionati, l’una tantum arriverà presto nel cedolino INPS, mentre per coloro che ricevono il RdC costituirà una gradita sorpresa accreditata sulla carta ricaricabile RdC di Poste Italiane, sommata alla consueta ricarica mensile erogata nella consueta tranche di 18 mesi.