Molte persone in debito con il fisco se lo chiedono. Quando arriverà la cartella esattoriale? L’iter burocratico è un po’ complicato
Le cartelle esattoriali vengono inviate al contribuente dopo una serie di solleciti di pagamento; di conseguenza a fonte di un debito fiscale. A seguito dell’intimazione di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate arriva la cartella esattoriale, che costringe il debitore a rettificare in tempi stretti la propria posizione di contribuente. Infatti si ha tempo 60 giorni dalla ricezione della cartella per pagare, dopodiché inizieranno a sommarsi more ed interessi. O nei casi peggiori anche riscossione forzata e pignoramento.
Prima di definire dopo quanto tepo arriva la cartella esattoriale è bene chiarire i passaggi che la portano nel domicilio del debitore. L’ente a cui il contribuente deve l’imposta può essere vario: Inps, comune, Regione, Camera di commercio etc. Quando l’imposta non viene pagata, l’ente invia un avviso di accertamento, in seguito al quale l’ente applica more ed interessi sull’imposta iniziale.
Se da parte del debitore continua il silenzio, l’ente si rivolge attraverso procedura interna all’Agente di Riscossione, in questo caso l’Agenzia delle Entrate per i tributi statali e le società di riscossione locale per i debiti da comuni, province etc.
C’è da sottolineare che dopo un certo tempo – normalmente 5 o 10 anni – le cartelle esattoriali cadono in prescrizione. Quindi, se oltre i tempi di prescrizione non si riceve la cartella si può richiederne l’annullamento. Avendo ossevato quanti passaggi sono necessari perché il debito arrivi all’agente di riscossione e di conseguenza venga formalizzata la cartella, è intuibile come essa può arrivare anche dopo anni dal sollecito di pagamento.
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Ma questo purtroppo dipende dall’Agenzia che prende a ruolo la riscossione. Quindi non si possono definire dei tempi precisi. Quel che è certo è che se si supera la prescrizione ci si può sentire affrancati dall’onere del pagamento. In caso contrario entro i 60 giorni dalla ricezione della cartella l’Agenzia delle Entrate non può intentare alcuna azione. Ma dal 61esimo giorno, se non si è provveduto al pagamento, può iniziare la riscossione forzata.