Stando ai dati raccolti da un’indagine condotta da Altroconsumo su 1817 cittadini emerge come gli italiani stiano sempre più scegliendo per la propria casa oggetti ed elettrodomestici smart, ovvero in grado di interfacciarsi con l’essere umano e rendere la vita più facile con alcuni automatismi
L’oggetto più spesso smart, questo è il primo risultato dell’indagine, è sicuramente la TV che, secondo anche i dati riportati dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, è già presente in oltre il 70% delle abitazioni mentre gli assistenti vocali sono diffusi nel 29% delle abitazioni. Stiamo entrando nella cosiddetta era dell’internet delle cose dove anche gli oggetti di uso comune e gli elettrodomestici sono dotati di funzioni aggiuntive che è possibile sfruttare collegando l’oggetto a internet.
Cominciano infatti a entrare nelle nostre case non solo lampadine smart ma anche frigoriferi e lavastoviglie intelligenti anche se ci sono ancora 6 italiani su 10 che non pensano che negli elettrodomestici le cosiddette funzioni intelligenti o smart siano veramente utili. Mentre invece risultano più interessanti gli oggetti che permettono una gestione degli ambienti domestici: lampadine, termostati, telecamere. Tutto ciò che quindi consente di gestire le condizioni di benessere della propria abitazione anche quando non si è in casa con in più la possibilità di risparmiare energia.
La sicurezza, cui rimanda per esempio l’installazione di un sistema di videosorveglianza controllabile da remoto, è anche un problema per quasi il 70% degli italiani. Ma per quasi 7 italiani su 10 si tratta della sicurezza del trattamento dei propri dati personali. Per utilizzare gli oggetti smart, come può essere per esempio un assistente vocale in grado di dialogare con l’illuminazione della nostra abitazione e non farci ritrovare al buio se rincasiamo tardi, occorre infatti iscriversi e mettere i propri dati sensibili in mano ad aziende private. Quello che si chiede è quindi che i produttori garantiscono una maggior sicurezza e che venga tutelata la privacy.
Quello delle case smart, della domotica e dell’internet delle cose è un argomento che ci troveremo sempre più spesso a trattare. Non si può entrare in un negozio di elettrodomestici ormai senza essere tentati da lavatrici, frigoriferi, forni che sono in grado (o così sembra grazie al lavoro dei programmatori) di riuscire a interpretare quelli che sono i nostri bisogni. Anche se c’è almeno un terzo dei consumatori che dichiara di essersi trovato con oggetti non perfettamente funzionanti.
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I problemi lamentati più di frequente riguardano però non tanto l’oggetto tecnologico in sé quanto la gestione attraverso l’app. Ciascun elettrodomestico infatti al momento necessita di una propria app per essere gestita, il che rende complicato ciò che dovrebbe essere semplice. Una questione che l’arrivo di Matter, uno standard creato dai quattro colossi Samsung, Apple, Google e Amazon,, vuole risolvere.
Matter, questa è la promessa che fanno questi giganti della tecnologia, riuscirà a far dialogare oggetti diversi a prescindere dal produttore. Per ora non è ancora stata implementata ufficialmente ma da parte di Google si continua a lavorare e a fare dichiarazioni. E’ il caso di Michele Turner che in una intervista ai colleghi di The Verge ha ricordato come l’implementazione di Matter arriverà entro quest’anno.