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Supermercato, anche questo trucco ci fa spendere di più

Nei supermercati il posizionamento dei prodotti ha un valore importante affinché solleciti la domanda. Vediamo perché

Supermercato (Foto Pixabay)

Prendendo atto della realtà, non difficile riscontrare, in molteplici aspetti della nostra “socialità”, l’alfabeto di una logica di consumo; e questo perché i principali aspetti di un qualsiasi tipo di relazione, dalla persona all’interazione con una realtà commerciale, o meglio ancora, dal solo svago, è mediata da una sottile strumentalizzazione che inibisce le ragioni critiche delle nostre scelte.

Oggigiorno l’acme tecnologico ha integrato quasi corporalmente i suggerimenti commerciali, non più soltanto per l’intera permanenza nel web; ma la deriva dei nostri tempi ha un’origine ben individuata, a partire dal secolo scorso, e si tratta di un luogo a noi ben noto perché vivo e vegeto: il supermercato. Tra gli esperti, è noto che in questa grande agorà di acquisti, si sperimentano tutte quelle tecniche di persuasione che inducono a comprare un prodotto anche quando non abbiamo alcun bisogno.

Supermercato, ciò stiamo comprando corrisponde a ciò che stiamo cercando?

Supermercato (Foto Pixabay)

Ma cos’è che ci spinge a prendere un prodotto (più di uno, in verità) e a gettarlo nel carrello? A parte l’utilità o perché annoverato nelle priorità della nostra lista della spesa, a parte questo, per conto nostro è la psiche, attratta dalle sirene del mercato echeggianti da una corsia di scaffali all’altra. Niente di grave, se non fosse che il peso della spesa si faccia sentire una volta arrivati a casa allo stesso modo di come la lunghezza dello scontrino misura l’accorciamento del nostro credito.

Come abbiamo già visto in un’altra occasione, le strategie sono approntate anzitutto per dare l’impressione di spendere meno, di fronte, in particolare, alla scorta di un prodotto; un’indubbia convenienza, peccato che quelle confezioni che finiscono per occupare le nostre credenze o i frigoriferi, non siano necessarie. Come è il caso delle offerte 3×2 o dei prodotti “civetta”, vere sentinelle del desiderio sin dall’esterno del supermercato.

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Non solo. Viene impiegata anche un’altra tecnica, evidentemente molto efficace: si cambia molte volte posto ai prodotti essenziali e di prima necessità. Lo scopo è presto detto: allungare la permanenza in negozio, che vuol dire spendere di più. Non trovando al solito posto il prodotto di cui abbiamo realmente bisogno, iniziamo a cercarlo altrove, ma nell’altrove verremo prima o poi attirati da una confezione che entrerà in extremis nella spesa.

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Oltre a girare a vuoto, un altro stratagemma consiste nel posizionamento dei prodotti in offerta alle estremità delle corsie: in effetti, il prezzo è conveniente, il prodotto finisce dunque nel carrello, ma la convenienza è vanificata dal fatto che non ne avevamo alcun bisogno. Così come la panetteria e il reparto “frutta e verdura” sono collocati nei pressi dell’entrata; l’odore del pane appena sfornato stimola l’appetito, la freschezza e i colori della frutta e delle verdure favoriscono il buon umore: avremo meno sensi di colpa nell’accompagnarli con altri acquisti meno salutari, mentre mandiamo a benedire il risparmio.

Pubblicato da
Roberto Alciati