La tecnologia ha aperto liberamente ai programmi tv Rai ma rimane in sospeso la questione di un canone per tablet e pc. Di cosa si tratta
L’ultima novità sul fronte canone Rai è quella per cui, dopo cinque anni, l’abbonamento torna nella passata modalità di pagamento annuale mediante bollettino. Sarà pertanto definitiva la separazione con la fattura sul consumo dell’energia elettrica, una questione rimasta irrisolta e incomprensibile per alcuni utenti alle prese con le rispettive problematiche, luce o tv.
Anche se oggi il rischio è rappresentato da un sensibile innalzamento dell’importo, legato tanto all’endemica mancanza di fondi delle Rete nazionale quanto alle potenziali difficoltà dello Stato di arginare un ritorno all’evasione del canone tv, compensato dal rincaro sulle spalle su chi continuerà onestamente a pagare. Nel corso degli ultimi anni, è ritornato ad appuntamenti puntuali anche un altro nodo ancora da sciogliere definitivamente.
Canone Rai anche per pc, si va verso il pagamento?
Nonostante il promiscuo calderone di importi sulla bolletta elettrica, l’abbonamento RAI era stato drasticamente diminuito (90 euro), sottoposto, inoltre, a rateizzazione. La Commissione Europea ha bacchettato questo provvedimento reputando un danno nei confronti degli utenti dell’energia elettrica, sui quali sono finora gravati “oneri impropri”, così definiti dall’Europa. Rispondendo alla richiesta di omologazione con gli altri Paesi membri, l’Italia ha intrapreso la strada della separazione dei due importi.
L’odierna tecnologia, incarnata in pc, tablet, smartphone 5G e molto altro, consente altresì agli individui di accedere alla programmazione della Radiotelevisione italiana, in maniera del tutto gratuita. Un passaggio strumentale epocale è stato segnato dalla nascita del servizio RaiPlay, che consente di accedere in qualsiasi momento agli stessi programmi trasmessi sul digitale terrestre, oltre a contenuti esclusivi.
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Si potrebbe dunque fare a meno di un televisore e seguire la propria trasmissione preferita, una fiction o un film in prima visione che si è perso, in qualunque attimo della giornata e in qualunque luogo, alla stregua di quanto insegnato dalle piattaforme digitali di contenuti a pagamento come Netflix o Sky. La preoccupazione che la RAI facesse pagare ugualmente il canone tv agli affezionati di tablet o altri dispositivi non è mai definitamente sopita.
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La FAQ più avanzata dai dubbi degli abbonati e non, trova la sua risposta definitiva nel chiarimento del Ministero dello Sviluppo Economico: già dal 2016, è stato stabilito che i dispositivi informatici non sono assoggettabili a canone TV, in quanto non sono predisposti o adattabili a ricevere il segnale audio/video tramite la piattaforma terrestre o satellitare. Di fatto, perciò, che la rete Web rappresenta il porto franco per la visione senza costi dei programmi Rai, in onda sui nostri canali preferiti.