La decisione dell’Unione europea è stata firmata commissaria alla Salute Stella Kyriakides. Roma zona rossa per peste suina
E’ successo ieri, 16 maggio 2022. La Commissione europea ha preso una decisione drastica sull’importazione di suini provenienti dalla zona di Roma. La capitale infatti, sembra contagiata da un’epidemia di peste suina africana che oramai dilaga da tempo e risulta incontenibile. L’Italia dovrà sttivarsi immediatamente per prendere misure di contenimento dell’infezione.
La prima tutela, ovviamente, riguarda l’esportazione. Dalle zone contaminate non potranno uscire prodotti da immettere nel mercato europeo o verso paesi terzi. La peste suina africana dagli studi condotti non risulta essere nociva per l’uomo. L’essere umano non risulta possa essere contagiato dal virus, né a stretto rapporto con l’animale, né ingerendone la carne. Ma a scanso di problemi ulteriori è stata istituita la zona rossa per Roma. La decisione della Commissione europea arriva dopo un’attenta valutazione sanitaria.
Peste suina africana, i confini della zona rossa romana
Il commissario alla Salute Stella Kyriakides ha firmato il 16 maggio l’ordinanza. Sono state stabiliti i confini precisi entro i quali è determinata la zona rossa. All’interno di quest’area non possono essere esportati suini, potenzialmente malati e con alta probabilità di infezione.
L’area del Comune di Roma indicata come zona infetta, si legge nella Decisione della Commissione Ue, è così delimitata: – a sud: Circonvallazione Clodia, Via Cipro, Via di San Tommaso D’Acquino, Via Arturo Labriola, Via Simone Simoni, Via Pietro De Cristofaro, Via Baldo Degli Ubaldi. A sudovest: Via di Boccea fino all’intersezione con Via della Storta. A ovest-nordovest: Via della Storta, Via Cassia (SS2) fino all’intersezione con Via Cassia Veientana (SR 2 bis).
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A nordest: Via Cassia Veientana (SR 2 bis) fino all’intersezione con l’autostrada A90 (Grande Raccordo Anulare), autostrada A90 fino all’intersezione con il fiume Tevere. A est-sudest: fiume Tevere. Il termine ultimo di applicazione, si precisa nell’allegato alla Decisione, è fissato al 31 agosto 2022.
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La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea. Anche se potenzialmente non nocivi per l’uomo, i suini infetti rischiano di creare una pandemia negli altri allevamenti europei, e per questo vanno contenuti. Gli animali infettati sviluppano una febbre alta resistente agli antibiotici e muoiono nel giro di pochi giorni.