Definite le nuove regole di sicurezza contro il Covid-19 entro il territorio nazionale, ecco gli obblighi sui viaggiatori europei. Quali sono
Il cambio di passo recepito dalla normativa sanitaria anti-Covid sembra coincidere con i ritmi e le abitudini precipue della bella stagione. Dopo più due anni dall’inizio della pandemia che ha causato migliaia di vittime in Italia e milioni nel mondo, con un numero da cronache storiche di contagiati, la riconversione della stretta sanitaria è stata dettata anche sulla base dell’impatto dato dalle varianti del virus.
Certo, oggi, la “violenza” virale si è sensibilmente attenuata ma la cautela delle istituzioni non è affatto ingiustificata di fronte al bacino dei soggetti a rischio e alla prospettiva di ciò che comportano ora in termini economici la degenza e l’isolamento in casa. Buona parte degli spazi pubblici sia all’aperto che al chiuso si è liberata dall’obbligo delle mascherine, eccetto per le strutture particolarmente esposte al rischio, come quelle sanitarie. Anche il green pass ha subito le necessarie modifiche ma rimane, almeno entro la fine dell’anno, una realtà inamovibile per forze dell’ordine, sanitari, personale scolastico e over 50.
Con la primavera si apre tendenzialmente la stagione dei viaggi. Anche chi è legato da una fase di lavoro lungi da lasciare spazio a qualche giornata di ferie, trova il modo di organizzare un weekend last minute senza la necessità di attraversare oceani, ma puntando sulle grandi capitali o sui paesaggi ricchi di Storia della vecchia Europa. Ovviamente anche il viaggiatore europeo deve confrontarsi con le nuove misure sanitarie, altrimenti non potrà restare a casa.
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Niente più obbligo di mascherina negli aeroporti, né sui voli all’interno dell’Unione europea. Permane una mera ma indispensabile raccomandazione. Questa è la novità da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea, ma come talvolta capita, le stesse regole comunitarie non sono recepite nei singoli Paesi membri: in Italia infatti si dovrà indossare il dispositivo facciale sia nei voli in partenza che in arrivo almeno fino alla metà di giugno. E per quanto riguarda il Green Pass?
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Nulla cambia sul fronte della certificazione verde: resta obbligatoria per viaggiare in Europa, nei casi di vaccinazione, guarigione e tampone negativo (72 ore prima dell’ingresso in Italia se molecolare, 48 se antigenico). Chi ne è sprovvisto dovrà sottoporsi ad isolamento fiduciario di 5 giorni, seguito poi da un test molecolare o antigenico. La validità rimane di 9 mesi per il Green Pass, di 180 giorni per il certificato di guarigione. E almeno per quanto riguarda il nostro Paese, non è più necessaria la compilazione del modulo Passenger Locator Form, in entrare o in uscita.