L’incauto passaggio sotto i dispositivi di rilevamento ZTL nelle ore di divieto si trasforma in una sanzione da attendere. Ecco i tempi
Nel corso degli anni, il traffico automobilistico cittadino ha subito una notevole trasformazione. Chi ha conosciuto le strade, in particolare, delle grandi città anche solo negli ultimi due-tre decenni, ha osservato il radicale cambiamento dell’organizzazione urbanistica del flusso veicolare. Le ragioni sono effettivamente molte, ma tra loro molto diverse.
In tempi relativamente recenti, la curva del possesso dei veicoli è decollata esponenzialmente; la tecnologia di costruzione delle automobili ha migliorato le prestazioni non solo in termini di potenza, ma anche sotto la sostenibilità ambientale. L’impatto delle crescenti emissioni di anidride carbonica ha portato alle famigerate cappe di smog che coprono a cappello diversi comuni italiani; ma l’irrespirabilità dell’aria colpisce, come constatato statisticamente, soprattutto i loro centri storici.
Accesso ZTL, questo è il tempo oltre il quale non c’è alcuna sanzione
Dalla preservazione delle più antiche parti delle nostre città, sensibili alle polveri che anneriscono le facciate degli edifici storici e i monumenti (oltre che i nostri polmoni), è sorta nelle amministrazioni locali, l’idea di delimitare le aree coinvolte, precludendo l’accesso alle auto in fasce orarie stabilite. In questo modo, si tenta di abbassare il livello di polveri sottili nell’aria e rendere la stessa più respirabile.
Ma una certa – innocente – sprovvedutezza, o solamente un poco di disattenzione, è sufficiente per attraversare incautamente i varchi delle cosiddette zone a traffico limitato (ZTL): i dispositivi installati proprio a ridosso dei confini di accesso e regolati agli orari programmati, rilevano la nostra presenza, fotografando la targa del nostro veicolo e risalendo pertanto alla nostra intestazione. C’è poco da fare: abbiamo preso la multa. Ma ne siamo davvero sicuri?
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Talvolta le circostanze o dei provvedimenti comunali ad hoc incaricano la disattivazione delle telecamere; perciò potremmo scamparla. Altrimenti, sapendo quanto tempo occorre per ricevere la sanzione a casa, traiamo le nostre conclusioni se superati i giorni previsti, non è arrivato nulla.
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La polizia consegna il plico contenente la multa entro 90 giorni all’ufficio postale; la notificazione tramite raccomandata verde supera tutto questo ma i tempi salgono anch’essi fino a 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. Se dalla busta della raccomandata contenente la multa, si deduce che è stata spedita oltre il 90° giorno dalla violazione, addirittura possiamo sperare di non pagare. Diversamente, multa alla mano, non ci rimane che prendere che in considerazione la strada del ricorso.