Martedì 17 maggio la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha deciso di premere un po’ di più sull’acceleratore della riforma nell’Unione Europea che coinvolge il mercato delle emissioni di CO2 e quindi anche la cosiddetta Carbon Tax
I cambiamenti proposti dalla Commissione sono un deciso passo in avanti e rappresentano una mossa coraggiosa nell’ambito della riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Non si tratta ovviamente di un testo perfetto, come fanno notare diverse associazioni ambientaliste, ma vale la pena parlare di di ciò che di buono comunque c’è nel testo.
Ad analizzare quelle che sono le intenzioni della Commissione Ambiente dell’Unione Europea è per esempio euobserver che riporta anche alcune dichiarazioni di Peter Liese, membro del Parlamento Europeo e relatore della proposta di cambiamento. Cambiamento che innanzitutto pensa di allargare alle costruzioni ai trasporti quelli che sono i limiti del cosiddetto mercato europeo delle emissioni. Tutto il meccanismo di riduzione delle emissioni si gioca su un sistema definito ETS, ovvero Emissions Trading System: sistema di vendita delle emissioni.
Nell’ambito del meccanismo ETS, le società possono comprare o vendere quote di emissioni di CO2 da altre società. Ovviamente però il prezzo per l’acquisto o la vendita di questi permessi ad inquinare deve servire da incentivo a ridurre l’inquinamento stesso o altrimenti risultano inutili. La proposta della Commissione Ambiente lavora proprio sui limiti nei settori coperti dal sistema ETS, che sono l’industria manifatturiera, quella aeronavale e il settore dell’energia.
La proposta è quella di avere una riduzione delle emissioni pari al 67% rispetto al 2005 nelle società che rientrano in questo settore. In più c’è anche un accordo per allargare il campo d’azione del sistema ETS già a partire dal 2024 in modo tale da ridurre ancora di più i sistemi con cui le industrie possono inquinare.
In particolare l’introduzione della data 2024 permette di rendere più veloce l’eliminazione dei cosiddetti permessi che vengono ora garantiti alle società per evitare che queste subiscano la concorrenza di società equivalenti che si trovano fuori dall’Unione Europea. Tutti i settori che sono coperti dal nuovo meccanismo della Carbon Tax avranno tempo ora fino al 2030 e non più fino al 2035 per eliminare questi permessi.
Un altro cambiamento importante ma che arriverà solo più avanti è quello della creazione di un nuovo ETS che riguardi i trasporti su gomma e gli edifici coprendo per esempio anche le auto private e i sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici residenziali. La timeline per questo nuovo ETS che potremmo definire dei cittadini è fissata al 2029 per dare tempo a soggetti interessanti di adeguarsi, queste le intenzioni della Commissione.
Da parte di Peter Liese arrivano chiaramente parole soddisfatte, il parlamentare ha dichiarato: “questo compromesso è buono per il clima, per il lavoro e per le persone che abitano in Europa… quelli che continuano ad inquinare senza fare investimenti se la vedranno brutta“.