Per il digitale terrestre continuiamo a tenere sott’occhio il calendario. Abbiamo imparato che i cambiamenti stanno interessando tutto il Paese ma con tappe prestabilite. Ecco cosa significa la data del 25 maggio
Ormai non manca molto. Con l’arrivo dell’estate ci avvieremo infatti alla conclusione delle operazioni di riassegnazione delle frequenze che ci permetteranno poi a gennaio dell’anno prossimo di passare tutti, si spera senza scossoni, al nuovo standard di trasmissione DVB–T2.
Ma nel frattempo con il refarming che prosegue ci sono alcune zone per cui è importante ricordarsi la data del 25 maggio. Ecco quali sono i cittadini che devono assolutamente ricordarsi di questo giorno e perché.
Nel corso delle passate settimane e dei passati mesi abbiamo seguito le varie operazioni del processo di refarming anche attraverso il sito ufficiale approntato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sul sito, chiamato Nuova TV digitale, sono indicate le aree in cui è stato suddiviso il nostro Paese per permettere un refarming più organizzato. Abbiamo iniziato con la cosiddetta area 1A ovvero con la Sardegna per poi concentrarci sul nord Italia, nella sua parte occidentale prima e orientale poi. In questi giorni si è ufficialmente concluso il refarming della area 4 che va dalle Marche giù fino alla Sicilia.
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Rimanevano ancora escluse cinque regioni: Liguria, Toscana , Umbria , Lazio e Campania. Ma lo scorso 9 maggio anche per questa ultima zona, contrassegnata come area 1B, è ufficialmente partito il refarming. Non per tutte le 5 regioni il processo si sta svolgendo nello stesso momento. Il 25 maggio sarà comunque il giorno in cui tre regioni si passeranno simbolicamente il testimone.
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Alla fine del mese, infatti, saranno completate le operazioni di refarming nella regione Liguria e si avvieranno quelle per Toscana e Umbria. Gli abitanti della regione Liguria, quindi, potranno effettuare l’ultima risintonizzazione automatica obbligatoria mentre per toscani e umbri inizierà un processo che andrà avanti fino al 9 giugno quando dovremmo ragionevolmente passare al Lazio e alla Campania che concluderanno il refarming nazionale.