Le cartelle esattoriali inviate possono riguardare numerose infrazioni. Da multe a tasse non pagate. L’AdE avvisa di nuove spedizioni
L’Agenzia delle Entrate ha ripreso il proprio lavoro a pieno regime, specialmente nel campo delle riscossioni. Gli agenti incaricati infatti, dopo la sospensione quasi biennale dovuta alla pandemia, alla spicciolata ha inviato centinaia di migliaia di cartelle destinate a chi aveva già in precedenza debiti pendenti. In molti hanno deciso di optare per il pagamento agevolato delle cartelle esattoriali, attraverso il saldo e stralcio o Rottamazione ter.
Queste misure hanno consentito di programmare un piano di rateizzazione dei debiti del contribiuente. Aderendo ad una di queste due formule, si paga esclusivamente il contenuto della cartella, al netto di interessi e more. Tuttavia, dopo quasi due anni di sospensione, i contribuenti che non hanno rispettato la data ultima per le rate già scadute nel 2020, hanno perso il beneficio. Ed ora dovranno rifondere i debiti senza sconti.
Si è molto discusso sullultima ondata di restrizioni post natalizie che ha inaugurato il 2022. Tra gli argomenti più discussi e più contestati, il primo vero obbligo vaccinale. Nei confronti degli over 50. Infatti chi ha più di questa età era obbligato ad eseguire il vaccino anti-Covid. La multa per i trasgressori era di 100 euro una tantum, cifra che aumentava vertiginosamente se il non vaccinato over 50 si presentava nei luoghi di lavoro. In quel caso anche il responsabile sarebbe stato sanzionato.
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Il problema è che davvero in pochi sono stati pizzicati e multati contestualmente. Ma per un’infrazione di questo tipo non serve la flagranza, basta incrociare i dati vaccinali con quelli anagrafici. Ed allora, in seguito a controlli, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a recapitare le cartelle esattoriali da 100 euro o più per i non vaccinati over 50.
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I destinatari delle cartelle, per evitare di pagare la multa, dovranno produrre idonea documentazione medica che giustifichi le motivazioni per cui non si sono vaccinati. In alcuni casi il vaccino è controindicato in concomitanza con determinate patologie, e sta al cittadino dimostrarlo, inviando la documentazione alla ASL.