Dai periodi di crisi c’è chi riesce a trarre fonte di ricchezza. E’ successo con la pandemia e sta succedendo con la crisi energetica ed il conflitto
Chi controlla il settore alimentare dell’energia e dell’alimentazione sta incrementando vertiginosamente i propri profitti, mentre la povertà assoluta media nel mondo continua a far cadere vittime nella sua voragine. Forse non si deve essere troppo prudenti nell’asserire che i nuovi miliardari hanno speculato sulla crisi che ha invaso la sfera economica mondiale. E a dirlo non è solo chi scrive, ma anche Oxfam, organizzazione mondiale che da oltre 70 anni si occupa di dare alle popolazioni più svantaggiate strumenti per potersi risollevare autonomamente.
Un lavoro ammirevole, che si propone di compensare le continue depauperazioni ad opera dell’Occidente più abbiente. Tuttavia, le cifre dicono che il divario, anziché diminuire sta aumentando.
In apertura del meeting annuale del World Economic Forum, svoltosi a Devos, Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International, è intervenuta senza mezzi termini: “I miliardari a Davos potranno brindare all’incredibile impulso che le loro fortune hanno ricevuto grazie alla pandemia e all’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, ma allo stesso tempo decenni di progressi nella lotta alla povertà estrema rischiano di essere vanificati con milioni di persone lasciati senza mezzi per poter semplicemente sopravvivere”.
I numeri parlano chiaro: ogni 33 ore un milione di persone rischia di finire in condizione di povertà assoluta. Allo stesso tempo, secondo le stime dell’organizzazione, la pandemia ha prodotto 573 nuovi miliardari, uno ogni 30 ore. La globalizzazione, la liberalizzazione a tutti i costi e la deregolamentazione del mercato finanziario e del lavoro, hanno portato sempre più a concentrare denaro e potere nelle mani di pochi. E se si dovesse parlare in termini politici si tratterebbe di oligarchia; in materia economica di cartello o monopolio, contrario a qualunque principio di libera concorrenza.
E dopo decenni di logorio di questo tipo, la pandemia ha creato sempre maggiore spazio in cui investire e speculare, ai danni di chi trova crescente difficoltà nel reperire cibo, energia e farmaci. Questi tre settori sono nelle mani di pochi miliardari, che si tengono strette le materie prime per far crescere i prezzi e rendere i prodotti essenziali alla sopravvivenza ed alle cure sempre più introvabili.
Conclude Bucher: È scandaloso che alcuni abbiano accumulato ricchezze, negando a miliardi di persone l’accesso ai vaccini o approfittando dell’aumento dei prezzi alimentari ed energetici. A due anni dall’inizio della pandemia, con più di 20 milioni di morti stimate dovute al COVID-19 e una crisi economica drammatica, i leader dei governi hanno il dovere morale di promuovere misure nell’interesse dei più, soprattutto delle persone più vulnerabili, e non dei pochi”.