Il Reddito di cittadinanza è erogato a fronte di determinate condizioni economiche e del nucleo familiare che alcuni cittadini hanno mistificato
Il Reddito di Cittadinanza, al quarto anno di vita, riesce ancora a far discutere. Alcune fazioni parlamentari sono nemiche giurate di questa misura anti-povertà, ed ogni appiglio è buono per scagliarsi contro. La problematica principale riscontrata finora è la percentuale troppo bassa di percettori che sono riusciti a trovare una nuova occupazione. Nel frattempo il numero di richiedenti è aumentato, anche perché è cresciuto il tasso di povertà nel nostro Paese.
Da rapidi conti di conseguenza l’investimento pubblico per il reddito di cittadinanza è sempre maggiore. E questo crea scontento non solo nei politici avversi sin dall’inizio al Reddito di cittadinanza, ma anche in parte della popolazione civile. Perciò la notizia che esistono i “furbetti” del reddito di cittadinanza è un ulteriore appiglio per indignarsi e scagliarsi contro questa misura. Che come ha dichiarato lo scorso anno il Ministro del Lavoro ha contribuito ad evitare una crisi sociale in Italia.
Falsare delle dichiarazioni o autocertificazioni è un reato nel nostro Paese che viene perseguito non solo al livello civile, ma anche penale. Di conseguenza se ci si appropria indebitamente di sussidi o bonus pubblici, il minimo che accade è dover restituire l’intera somma. Poi scatta il procedimento penale per truffa ai danni dello Stato.
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Ma esistono anche dei trucchi eticamente biasimabili per aggirare “legalmente” le regole. Di recente sono stati scoperti due escamotage che vengono intentati. Il primo è di effettuare una separazione consensuale tra coniugi per fare in modo che la donna, probabilmente la parte più debole economicamente, costituisca nucleo a sé e presenti Isee scisso dal marito ottenendo il sussidio del Reddito di cittadinanza.
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Un altro requisito per stabilire l’Isee è il saldo del conto corrente bancario. E’ stato verificato che alcuni richiedenti avevano di recente prelevato la maggior parte del deposito dal conto, e convertito il denaro in assegno circolare magari intestato ad un familiare, che loro stessi custodivano. In questo modo avrebbero abbassato il saldo e la giacenza media annuale giusto giusto al punto per ottenere il reddito di cittadinanza.