Partita Iva: chi non rientra nell’obbligo fattura elettronica

La fatturazione elettronica per le Partite Iva è d’obbligo per alcune categorie. I forfettari ne sono stati finora esentati, ma le regole sono cambiate

Partita Iva
Partita Iva (Foto Adobe)

Anche la Partita IVA e la sua fatturazione è stata intaccata dalla spinta alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Da diversi anni ormai, l’Agenzia delle Entrate richiede agli autonomi la fatturazione elettronica. Inizialmente questo ha complicato notevolmente il lavoro dei titolari di Partita IVA, ma una volta presa confidenza con i mezzi informatici, è stata una strada in discesa.

La fatturazione elettronica consente all’Agenzia delle Entrate di avere un ragguaglio in tempo reale sui guadagni del contribuente, e questo semplifica le pratiche amministrative. In più è un importante strumento di contrasto all’evasione fiscale. Gli autonomi che hanno appena aperto la partita IVA possono usufruire di una serie di agevolazioni per i primi 5 anni di professione. Una tassazione ridotta al 5% sui guadagni, e finora l’esenzione dall’obbligo della fatturazione elettronica. Ma le cose sono cambiate.

Partita IVA, i forfettari che dovranno emettere fattura elettronica

Fattura elettronica, partita iva
Partita IVA (Foto Pixabay)

Con l’art 18 del PNRR 2 pubblicato in GU n 100 del 30 aprile 2022 si è deciso di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche alle seguenti categorie di Partite IVA:

• in regime forfettario;
• in regime di vantaggio;
• alle associazioni sportive dilettantistiche.

Chi rientra in queste categorie dovrà iniziare ad emettere fattura elettronica dall’entrata in vigore della norma, ovvero 1° luglio 2022. Ma questo onere non compete alle cosiddette micro-partite Iva, ovvero quelle con guadagni annuali inferiori ai 25.000 euro. Per loro l’obbligo scatterà il primo gennaio 2024.

Leggi anche: Busta paga giugno, ecco quando arriverà l’ex bonus Renzi

Il DPCM inserisce anche delle facilitazioni per i nuovi titolari con guadagni superiori a 25.000 euro, che dunque rientrano nell’obbligo. Per questi autonomi infatti nel primo trimestre di vigenza dell’obbligo non si applicano sanzioni se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Leggi anche: Assegno unico RdC: chi perderà tutti gli arretrati

Questo per consentire ai nuovi obbligati di prendere confidenza con gli adempimenti ulteriori che derivano dalla fatturazione elettronica. Ne sono esenti per il momento le piccole partite iva, ma solo fino al 2024.

Gestione cookie